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Repubblica-Napoli-La dignità calpestata dei docenti precari
LE IDEE La dignità calpestata dei docenti precari LUIGI MEROLA Tre sono le agenzie ...
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LE IDEE
La dignità calpestata dei docenti precari
LUIGI MEROLA
Tre sono le agenzie educative: la famiglia, la scuola, la parrocchia. Il mese di settembre è caratterizzato, come sempre, dall'inizio dell'anno scolastico. La scuola è ancora un porto sicuro per i tanti ragazzi disorientati e sballottati dalle onde di questo mare, dove sempre più il male è venduto come bene. Ragazzi che hanno bisogno di guide e di testimoni, maestri che sanno, con la loro vita, inculcare nei cuori di questi giovani la voglia di vivere e di affrontarla onestamente. Una duplice difficoltà è in agguato. Da una parte c'è la mentalità consumistica: inizia in questi giorni la corsa agli acquisti dei diari e degli zainetti griffati. C'è tutto un business che gira ormai anche nel mondo della scuola. E magari, spesso, poi non ci sono i soldi per acquistare i libri di testo, i cui prezzi ogni anno lievitano inspiegabilmente, costringendo le famiglie sempre a nuovi sacrifici. Eppure l'impegno per la cultura dovrebbe vederci tutti protagonisti, se vogliamo una società più umana e meno "monetizzata", usando una parola di padre Alex Zanotelli, sacerdote missionario impegnato, prima a Korogocho e oggi a Napoli, contro la povertà, a favore dei deboli e miseri. Dall'altro assistiamo alla solita ressa per le nomine dei docenti, alle immissioni in ruolo, agli incarichi. Queste file interminabili sono segnate spesso dai ricorsi e dalle contestazioni. A volte è davvero molto triste vedere questi docenti, maestri delle nuove generazioni, doversi sottoporre a queste vere e proprie umiliazioni per poter lavorare e svolgere poi uno dei mestieri più importanti del mondo: insegnare, formare i ragazzi e i giovani di domani è davvero uno dei più importanti ruoli, che in una società matura andrebbe valorizzato e tutelato diversamente. La dignità della funzione docente andrebbe veramente ripensata in questo Paese. E, insieme, bisognerebbe mettere al centro del sistema scuola e formazione lo studente, il giovane, con i suoi bisogni e le sue aspirazioni. In questo anno, in cui ho girato per portare la mia testimonianza e quella di un quartiere in riscatto, ho potuto notare il lavoro silenzioso ma proficuo di tanti insegnanti.
SE