Repubblica-Napoli-LA PRIORITÀ DELLA SCUOLA NELLA LOTTA PER LA LEGALITÀ
LA PRIORITÀ DELLA SCUOLA NELLA LOTTA PER LA LEGALITÀ ADRIANA BUFFARDI Se la questione...
LA PRIORITÀ DELLA SCUOLA NELLA LOTTA PER LA LEGALITÀ
ADRIANA BUFFARDI
Se la questione della legalità è iscritta nell'agenda della nostra città, la scuola è certamente interpellata. Vorrei riflettere ritornando su due preziose indicazioni "Ricominciare dalle giovani generazioni" e "fare squadra" che il presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, ci ha presentato con l'intelligenza e la passione di chi rappresenta l'unità del paese, ma anche di chi sente la responsabilità di essere "cittadino onorario" di una città verso la quale ha sempre nutrito e concretamente dimostrato fiducia; la città divisa tra le mille difficoltà della vita quotidiana e l'eccellenza delle manifestazioni artistiche e culturali, tra l'emergenza criminale e l'impegno pieno di entusiasmo, di creativa operosità di docenti, studenti, operatori di tante associazioni di volontariato, che svolgono un quotidiano, fecondo lavoro nelle situazioni di maggiore disagio sociale.
Il richiamo del presidente Ciampi all'esigenza di buoni livelli di istruzione dei giovani appare quanto mai opportuno, in un momento come quello attuale in cui la scuola pubblica, la scuola "di tutti", con difficoltà sempre crescenti, soprattutto a causa di una riforma "escludente", e della progressiva riduzione delle risorse disponibili, riesce a offrire a migliaia di ragazze e di ragazzi livelli non sempre adeguati di istruzione. E tuttavia, è proprio a partire da un sistema di istruzione e formazione che sia in grado di rispondere alle attese di una società sempre più complessa e articolata che possono darsi le condizioni per favorire nella nostra società civile la crescita di lavoro, sicurezza e legalità, sviluppo.
Mai come in Campania, quindi, la scuola diventa una vera priorità. Ma non basta affermare tale principio. Bisogna anche precisare che abbiamo bisogno di una scuola che favorisca l'inclusione, che valorizzi le diversità, che coniughi conoscenze e saper fare, che operi attraverso processi di condivisione, che si modelli sui fabbisogni reali dei territori in cui agisce. Politiche con al centro la diffusione di una cultura della legalità democratica e della cittadinanza attiva. Politiche educative che si intreccino con politiche sociali, e di inserimento lavorativo.
Puntare sui giovani significa assumere la responsabilità di "accompagnarli" nel difficile cammino della crescita culturale e dell'acquisizione di consapevolezza civile, per permettere loro di esercitare quel protagonismo propositivo che li porrà in condizione di costruire il proprio futuro.
In questo senso la scuola svolge un ruolo fondamentale: è il luogo della formazione culturale, ma anche la sede privilegiata della formazione civile, autentico laboratorio della partecipazione democratica e della pratica di cittadinanza solidale, dove si impara a rivendicare diritti, ma, contemporaneamente ad assumere responsabilità.
Per questo abbiamo intensificato la lotta alla dispersione scolastica sostenendo, tra altri progetti, anche quello significativo di Chance, abbiamo impegnato risorse e avviato iniziative per favorire il diritto allo studio, realizzato i corsi sperimentali integrati di istruzione e formazione, un'offerta innovativa che sicuramente coniuga istruzione "tradizionale", orientamento professionale e cultura del lavoro, messo in campo significativi interventi di educazione degli adulti.
Da qui il particolare significato dei percorsi di educazione alla legalità, che in circa cinquecento progetti nelle scuole coinvolgono gli studenti in attività di studio e di ricerca e in pratiche di democrazia partecipata, così come dei corsi di aggiornamento dei docenti, realizzati d'intesa con la direzione scolastica generale, e con il concorso del centro di documentazione contro la camorra e dell'archivio pace e diritti umani, istituiti presso il mio assessorato.
È proprio a partire da questo impegno istituzionale che vivo il richiamo del presidente Ciampi a "fare squadra"!
Napoli e la Campania hanno bisogno, infatti, di un forte solidale impegno, tra soggetti istituzionali, associazioni, imprese, cittadini, per una forte riaffermazione dei valori sanciti dalla Costituzione repubblicana, nella quotidiana pratica della vita politica e della comunità.
Qui anche il senso, credo, dell'appello del professore Aldo Masullo, al di là dell'emergenza del momento. Un'iniziativa che dopo la significativa adesione iniziale dovrà articolarsi per tematiche, riempirsi di contenuti e proposte, interloquire con le istituzioni.
Al confronto che si apre mi sento di contribuire con le attività messe in campo dal mio assessorato, dalle questioni educative e formative a quelle del lavoro, dell'immigrazione, della solidarietà sociale, emblematicamente rappresentate dalla recente istituzione del "reddito di cittadinanza".
Una complessa strategia di contrasto alla illegalità e alla criminalità organizzata e comune, passa necessariamente per una politica di inclusione sociale, che sappia coniugare sicurezza e solidarietà e che dia respiro alla voglia di giustizia, di pulizia morale, di riscoperta di valori etici e virtù civili, che sale da tanta parte delle giovani generazioni.
L'autrice è assessora regionale all'Istruzione della Campania