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Repubblica-Napoli-Maturità, il paradiso dei privatisti

I PROBLEMI DELLA SCUOLA Boom di iscrizioni per ottenere il diploma: 1073 su un totale di 5091. Nelle statali la percentuale non supera il 6 per cento Maturità, il paradiso dei privatisti Scu...

09/06/2004
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la Repubblica

I PROBLEMI DELLA SCUOLA
Boom di iscrizioni per ottenere il diploma: 1073 su un totale di 5091. Nelle statali la percentuale non supera il 6 per cento
Maturità, il paradiso dei privatisti
Scuole parificate: uno su 5 fa l'esame senza aver frequentato

Le deroghe alla direttiva Moratti che prevede che gli interni siano il 50 per cento
La Campania è in testa con 1723 iscrizioni, in Lombardia sono 1216 in Emilia 199
BIANCA DE FAZIO

Il paradiso dei privatisti? La Campania. Che batte tutte le regioni quanto a numero di studenti che si presentano da "esterni" agli esami di Stato nelle scuole paritarie. Qui in Campania saranno 1.723 i ragazzi che otterranno il diploma di scuola superiore usando la scorciatoia dell'esame da privatisti negli istituti privati (il dato è della Direzione scolastica regionale, mentre fonti sindacali parlano di 1760 "esterni"). In Lombardia, ad esempio, sono 1.216. In Calabria 242. In Emilia 199. La Campania batte tutti. Ed in Campania il primato è di Napoli e provincia, con ben 1.073 privatisti nelle paritarie su un totale di 5091.
Praticamente oltre il 18 per cento del totale dei candidati delle private, pari in tutta la Campania a 9.469 studenti. Una media altissima, che insospettisce soprattutto se confrontata con quella dei privatisti che si presentano nelle scuole statali: 3.666 su 53.979, pari al 6 per cento. Un candidato su 5, nelle paritarie, arriva insomma all'esame senza aver regolarmente frequentato l'ultimo anno di scuola superiore. Spesso, senza aver affatto frequentato neppure un anno di superiori. Basta metter mano al portafogli: tra i 2.000 ed i 2.500 euro, e il gioco è fatto. A dispetto delle norme (gli esterni non possono superare il 50 per cento degli interni per ogni commissione), in barba alle indicazioni della Moratti (che ha annunciato un giro di vite sui "diplomifici", da lei stessa definiti tali per il gran numero di privatisti) e dei controlli disposti dalla Direzione scolastica regionale, che da tempo respinge le richieste di deroghe avanzate da molti istituti paritari. "Controlli cui sono evidentemente sfuggite alcune scuole - afferma Franco Buccino, segretario regionale della Cgil scuola - Basti il caso di un istituto di Poggiomarino (quello che una volta era il diplomificio Settembrini già finito nelle maglie della magistratura) dove ci sono ben 160 privatisti - per un indirizzo scolastico che non esiste altrove in Campania e non si capisce cosa sia: "Tecnico delle comunità" - distribuiti in 4 commissioni".
Il fenomeno dei privatisti, in realtà, quest'anno registra un picco anche nelle scuole statali. Gli studenti "esterni" sono più che raddoppiati in Campania, passando dai 2.213 del giugno scorso ai 5.389 di quest'anno (tra statali e paritarie). Un boom che, a leggere tra le righe, non racconta nulla di buono. Piuttosto denuncia, ad esempio, il fenomeno degli abbandoni all'indomani degli scrutini del I quadrimestre: lo studente che non raggiunge la sufficienza si ritira dagli studi ed approda all'esame da "esterno". Preferibilmente in una scuola paritaria, dove il diploma è quasi garantito, specie da quando, per la legge sulla parità scolastica, anche in questi istituti le commissioni sono interamente formate da docenti interni, fatta eccezione, come per le statali, dei presidenti, che vengono da altro istituto.
Ad una settimana dall'inizio degli esami di Stato, insomma, mentre la macchina organizzativa scalda i motori, nelle paritarie si tirano le somme di un business da svariati milioni di euro. "Un affare sul quale manca un controllo adeguato - afferma Buccino - E se ora abbiamo scoperto il gran numero di privatisti (l'anno scorso si concentrarono in Lazio ed in Sicilia), il fenomeno non può esser disgiunto dall'intero sistema delle paritarie. Cosa fa l'amministrazione per controllare i requisiti necessari ad ottenere la parità? Come controlla il mercato degli incarichi ai professori pagati men che nulla sotto il ricatto del punteggio?"