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Repubblica/Napoli: Obbligo scolastico a 16 anni in classe 147 mila alunni in più

Gli effetti in Campania del biennio di istruzione superiore previsto dalla Finanziaria

11/10/2006
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la Repubblica

Dal 2007 due anni di istruzione superiore dopo le medie. E dal 2010 scompaiono le graduatorie degli insegnanti precari

BIANCA DE FAZIO

A scuola fino a 16 anni. Non uno di meno. La Finanziaria prolunga l´obbligo scolastico e riporta a scuola, in Campania, 147 mila ragazzini. Tanti sono gli adolescenti che, a partire dal prossimo anno scolastico, dovranno frequentare un biennio di istruzione superiore, prima di poter lavorare. Almeno un quarto tra loro non avrebbe continuato a studiare, dopo le scuole medie. Ora, per effetto della Finanziaria, saranno obbligati a farlo. Il governo ha reintrodotto l´"obbligo" cancellato dalla Moratti, e lo ha esteso portando a 10 gli anni di istruzione obbligatoria. «Contestualmente sale a 16 l´età minima per poter lavorare» spiega Marco Rossi-Doria, che lavora al Ministero per la Pubblica Istruzione nell´ufficio tecnico del viceministro Bastico. Con lui ragioniamo sulle ripercussioni della Finanziaria nel mondo della scuola, in particolare in Campania. «I ragazzi, finita la terza media, dovranno frequentare un biennio unitario. A scuola, preferibilmente. Si sta lavorando per trovare un accordo con le Regioni. Chi non vuole continuare oltre gli studi, imparerà un mestiere ma oggi sono indispensabili delle competenze da cittadino e dunque una serie di discipline comuni a tutti: italiano, inglese, matematica e scienze, per esempio». Una innovazione che metterà alla prova il sistema scolastico, ma anche la Regione. E non è l´unica novità di rilievo, per la scuola. Un nodo che non incontra i favori dei sindacati è quello relativo ai precari. «La Finanziaria - spiega Rossi-Doria - prevede l´assunzione, entro il 2010, di 150 mila insegnanti e 20 mila unità di personale Ata (tecnici e amministrativi)». Dopo di che, le graduatorie permanenti saranno liquidate, dimenticate per sempre. «Nelle scuole si entrerà solo con pubblico concorso. E le graduatorie dei vincitori del concorso scadranno dopo due anni», chi è dentro è dentro, chi è fuori è fuori. In Campania le nuove assunzioni saranno circa 15 mila, ma i precari, già oggi, sono molti di più. Chi non è in posizione utile per entrare nel mondo della scuola entro il 2010 è meglio, spiega Rossi-Doria, che cambi mire lavorative. «Un provvedimento duro, ma inevitabile per modernizzare la scuola. Il segno di un indispensabile cambiamento di mentalità». Col quale si dovranno misurare i precari di oggi, ma anche le migliaia di universitari che alla scuola guardano come al loro futuro lavorativo.

Cambi di mentalità anche sul fronte dei finanziamenti per l´edilizia scolastica, specie per la messa a norma degli edifici non in regola. In Campania sono l´80 per cento secondo i sindacati, il 40 per cento secondo gli enti locali. «Ebbene il governo stanzia, per loro, 250 milioni di euro in 3 anni». Circa 25 milioni di euro solo per gli istituti della Campania, «ma i soldi non arriveranno se Regione ed enti locali non avranno stilato un patto, col Ministero, per stanziare altre risorse. Il sottosegretario Pascarella ha in cantiere la costituzione di un´agenzia nazionale, prevista in Finanziaria, che curerà i rapporti tra Roma e le periferie: gli enti locali dovranno investire quanto Roma. E solo così si potrà ottenere la proroga alla 626, la legge sulla sicurezza nei luoghi di lavoro». Mentre prima le proroghe erano concesse senza condizioni, stavolta cambia la musica: «Spero che la discussione con gli enti locali sulla Finanziaria tocchi anche questo punto oggettivamente critico visti i tagli ai finanziamenti a Comuni e Province».

La temuta stangata sulla scuola, per ora, non c´è stata. Il ministro Fioroni ha respinto con vigore l´ipotesi del Tesoro di ridurre drasticamente il personale insegnante e di imporre nuovi paletti per gli insegnanti di sostegno. A chi voleva che l´attuale parametro di 1 docente di sostegno ogni 138 alunni normodotati passasse a 1 prof ogni 168 studenti, s´è opposta una norma che prevede di stabilire il numero necessario di insegnanti di sostegno sulla base del numero effettivo di disabili, da accertare incrociando i dati delle scuole e delle Asl.