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Repubblica-Napoli-Seimila no alla riforma Moratti

giovani hanno manifestato pacificamente senza sigle di partiti o associazioni: "Vogliamo l'unità del movimento" Seimila no alla riforma Moratti Studenti in piazza: "È il nostro '68". U...

25/10/2005
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la Repubblica

giovani hanno manifestato pacificamente senza sigle di partiti o associazioni: "Vogliamo l'unità del movimento"
Seimila no alla riforma Moratti
Studenti in piazza: "È il nostro '68". Una preside li appoggia
"Condanniamo la violenza, non ripeteremo gli errori di altre generazioni"
I cortei sono confluiti davanti alla prefettura Ferito un ragazzo investito da un'auto
GIANTOMASO DE MATTEIS


"Evviva l'unità del movimento. Guardate siamo tutti in piazza, senza sigle". Parla Annachiara, 18 anni, studentessa del Garibaldi. Dice che la riforma Moratti è "da cambiare", e che i tagli della finanziaria sono una scure sull'istruzione: "Noi invece vogliamo risorse: ma per il vero diritto alla studio". Parla Annachiara, a una piazza gremita di studenti (quella del Plebiscito), "piena come i grandi concerti", aggiunge un compagno di scuola. I due cortei sono confluiti davanti alla sede della Prefettura. "Tutto si è svolto regolarmente", comunicano dagli uffici della Questura. Ripercussioni sul traffico, certo, sul centro, su via Marina, appesantimento su Chiaia ma in fin dei conti è stata "una protesta pacifica". Hanno partecipato in tremila, dicono le forze dell'ordine. Raddoppiano i leader del movimento: da seimila e, addirittura, fino a diecimila. Le previsioni, quelle di cortei separati, di itinerari diversi vengono smentite all'ultimo momento. Alla fine vince l'unità. Si è partiti divisi solo per motivi logistici e di spazio. Dalle 9 hanno iniziato a concentrarsi a piazza Mancini le scuole superiori della provincia di Napoli. Alle 9 e 30 a piazza del Gesù, gli istituti del centro storico. I due serpentoni colorati si sono incontrati tra piazza Matteotti e via Medina per poi proseguire in piazza del Plebiscito sotto un'unica sigla: "Studenti uniti contro la riforma".
Non ci sono state "variazioni" né sorprese. C'è stata invece solo un'assemblea comune, a piazza Plebiscito che ha visto insieme studenti dell'Uds e dei vari collettivi cittadini. Unità, dunque, e al bando "protagonismi" e "individualismi", dicono due studenti dell'Umberto che indicano lo striscione con su scritto "Stop a questa riforma del cactus". "Questo è il 2005", aggiunge Annachiara, "e cioè il nuovo Sessantotto: un movimento unito, spontaneo. A differenza di quegli anni non commetteremo errori e condanneremo ogni violenza". Una manifestazione senza incidenti. A parte uno studente investito da un furgone a piazza del Gesù, prima che partisse il corteo. Non è grave, solo una lieve ferita a un piede. Una manifestazione senza musica: "Vogliamo solo far sentire la nostra rabbia", spiega Elena. Con le parole e con i cori. E giù slogan: "Oggi Moratti, ieri Gentile: stessa riforma, stesso regime". E ancora: "No alla scuola dei padroni. No alla Moratti: dimissioni". C'è la protesta contro il ministro all'Istruzione, ma anche contro la gestione dei vari istituti. Martin, 18 anni del Genovesi dice: "Nel mio liceo abbiamo il parquet, abbiamo una scuola museo con tanto di affreschi, ma non possiamo usufruire di una palestra. Una farsa. A poco servono le inaugurazioni e i tagli di nastro quando un governo poi vuole sacrificare il pubblico per favorire il privato. Abbiamo proposto a Provincia e Regione una carta degli studenti per i libri di testo a costo zero, per una più equa distribuzione del reddito". E una sua compagna, Claudia: "Abbiamo dimostrato di saper portare in strada 10 mila studenti, e siamo solo a fine ottobre. Siamo riusciti a dimostrare che possiamo fare una scuola alternativa fatta di didattica autogestita e partecipata. Un esempio? Le lezioni al Modernissimo, con la proiezione del "Comandante", film-documento di Oliver Stone su Fidel Castro". Una manifestazione riuscita. Tanto che oggi numerosi studenti napoletani parteciperanno a Roma al corteo dei ricercatori e degli universitari. Intanto, oltre al Fonseca e al Garibaldi, stanno per essere occupati il Pansini e il Mercalli: il Vico è in assemblea permanente, il Genovesi autogestito. "Stato di agitazione anche al Galilei perché le inquietudini provocate dal secondo decreto attuativo della riforma Moratti sta creando confusione e generando un clima di tensione all'interno della scuola". Non parla uno studente, ma il dirigente scolastico del Galilei, Silvana Piscopo.