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Repubblica: Niente elogio al fondatore, rischia il posto

Bari, ricercatore in un ateneo privato. Appello di sociologi: lo perseguitano

26/09/2007
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la Repubblica

GIULIANO FOSCHINI

BARI - In fondo avrebbe dovuto scrivere soltanto un libro. Una monografia, un panegirico sul suo ex rettore, Giuseppe Degennaro, il fondatore della Libera università mediterranea (Lum) di Casamassima, l´unico ateneo d´Italia che ha sede in un centro commerciale. Alessandro Orsini, 31 anni, giovane ricercatore di sociologia, si è però rifiutato. «Motivi etici» si è difeso. E così all´improvviso dopo qualche settimana si è trovato con un procedimento disciplinare aperto. Lo accusano di assenteismo e ora rischia il posto di lavoro. A denunciare la storia sono un centinaio di grandi sociologi italiani - da Franco Ferrarotti a Ilvo Diamanti, da Marco Boato a Umberto Melotto - che hanno inviato al ministro dell´Università Fabio Mussi una lettera di protesta. Chiedono «l´intervento delle autorità competenti in difesa della libertà di ricerca e della dignità del ricercatore» e si interrogano «su come siano possibili comportamenti del genere in un´Università privata sì, ma abilitata a dispensare titoli con valore legale e che riceve cospicui finanziamenti pubblici».
Secondo quanto scritto dai professori, a Orsini viene chiesto insistentemente «di scrivere un libro, ovviamente celebrativo, sul defunto fondatore della Lum», l´università nata a Casamassima in provincia di Bari nel 1995 e dal 2000 riconosciuta dal ministero a tutti gli effetti. A fondare l´Ateneo in questo piccolo paese alle porte di Bari è «Giuseppe Degennaro, un politico membro di un potente famiglia locale - scrivono gli intellettuali nella lettera - Alla sua morte, nel 2004, gli succede solo nelle sue private attività economiche ma anche nella carica di Rettore, suo figlio Emanuele che è da poco laureato alla stessa Lum». Il giovane Degennaro, in sostanza, in pochi mesi si trasforma da studente a rettore. Esempio di come un´Università trova sbocchi occupazionali ai suoi ragazzi.
«Orsini - si legge nella lettera - prende servizio alla Lum il 2 novembre del 2004. Gli viene subito richiesto di far fronte a un anomalo carico didattico, assai superiore rispetto ai suoi doveri di ricercatore. Le pretese nei suoi confronti non si sono però fermate lì. Gli chiedono di scrivere il libro, Orsini cortesemente rifiuta. E da quel momento l´atteggiamento verso di lui diventa sempre più ostile, fin quando la facoltà di giurisprudenza ha avviato nei suoi confronti un pretestuoso procedimento disciplinare». Proprio oggi al primo punto all´ordine del giorno del consiglio di facoltà c´è il caso Orsini e i provvedimenti da prendere. «Qualsiasi sia la decisione, il libro non c´entra - si difende però il preside, Roberto Martino - l´azione disciplinare nasce perché Orsini è stato praticamente assente dall´Ateneo da ottobre a gennaio. Ecco perché ho deciso di aprire quel provvedimento: ora il Rettore deciderà il da farsi».