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Repubblica-Niente tagli all'inglese" raccolte sedicimila firme

L'APPELLO Hanno aderito all'iniziativa di Repubblica.it docenti, ricercatori, professionisti "Niente tagli all'inglese" raccolte sedicimila firme Alle medie le ore di lezione per la lin...

26/05/2004
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la Repubblica

L'APPELLO
Hanno aderito all'iniziativa di Repubblica.it docenti, ricercatori, professionisti
"Niente tagli all'inglese" raccolte sedicimila firme

Alle medie le ore di lezione per la lingua dovrebbero passare dalle attuali 99 a 54
MARIO REGGIO

ROMA - Sedicimila le firme arrivate fino ad ora al sito Repubblica.it per bloccare il dimezzamento delle ore di inglese nella scuola media. Docenti, liberi professionisti, consulenti, ma anche impiegati, ricercatori, associazioni di insegnanti di lingue, maestre e casalinghe hanno votato per "bloccare la scure della Moratti, in difesa della qualità dell'apprendimento".
Intanto, qualcosa si sta muovendo al ministero dell'Istruzione. Da giorni circolano voci sempre più insistenti che parlano di una nuova commissione di esperti che sta mettendo mano alle Indicazioni nazionali dei programmi per la scuola elementare e le medie inferiori.
Programmi allegati al primo decreto attuativo della riforma senza aver seguito il percorso previsto dalla legge: prima il parere del Consiglio nazionale della pubblica istruzione, poi quello delle Commissioni Istruzione del Senato e Cultura della Camera, infine la Conferenza unificata Stato-Regioni. E a questo punto, al ministero dell'Istruzione, c'è chi giura che si è sempre trattato di Indicazioni "provvisorie".
Cancellazione della teoria dell'evoluzione a parte, sono molti i punti dei programmi contestati da docenti e famiglie. In primo luogo l'insegnamento delle lingue comunitarie. Malgrado le promesse elettorali, le ore d'inglese alle elementari rimarranno invariate, mentre alle medie, quelle della prima lingua straniera (quasi ovunque inglese) dovrebbero passare dalle attuali 99 per chi non fa il tempo prolungato, alle 54 nell'arco dell'anno scolastico.
Mentre le ore di lezione della seconda lingua comunitaria saranno 66 l'anno, meno delle 80 già in vigore nelle classi che hanno scelto la doppia lingua. "Siamo consapevoli, come docenti, genitori e cittadini - scrivono le associazioni che hanno promosso la campagna - che la questione dell'inglese, così come quella di Darwin, sia solo uno degli aspetti problematici più appariscenti della riforma Moratti. Guardiamo con rammarico ed un po' d'invidia ad altri Paesi, come la Francia, dove si sta preparando una riforma della scuola tramite un "grand débat" che coinvolge un'intera nazione, In Italia, invece, la riforma ci è stata imposta dall'alto con una serie di slogan e spot televisivi tanto lontani dalla realtà da essere stati denunciati come "pubblicità ingannevole"".
Ma non basta. I problemi riguardano anche la qualità dell'insegnamento. Unico Paese europeo l'Italia non ha rispettato gli accordi firmati e previsti nel Quadro Comune Europeo di Riferimento per le Lingue. Un accordo, la cui prima verifica scatterà nel 2007, che indica come priorità lo scambio di conoscenze e metodi tra gli insegnanti; il dialogo tra autori dei testi, docenti, esperti, per uniformare i percorsi di apprendimento degli studenti. Infine favorire la mobilità professionale e rendere trasparente la certificazione europea delle competenze linguistiche.