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Repubblica-No alla Moratti Firenze blocca le lezioni

UNIVERSITÀ No alla Moratti Firenze blocca le lezioni Il cda esprimela critica SERENA WIEDENSTRITT ...

04/10/2005
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la Repubblica

UNIVERSITÀ
No alla Moratti Firenze blocca le lezioni
Il cda esprimela critica
SERENA WIEDENSTRITT


L'ateneo fiorentino insorge. L'assemblea dei presidi delle facoltà italiane di Giurisprudenza protesta. Docenti, ricercatori e studenti sono oggi pomeriggio in assemblea per organizzare la mobilitazione, sotto forma di blocco delle lezioni, che si terrà per tutta la prossima settimana, dal 10 al 15 ottobre. Non si arresta l'agitazione del mondo universitario contro il ddl Moratti sullo stato giuridico della docenza passato settimana scorsa in Senato.
L'ateneo di Firenze sostiene il no alle scelte del ministro Moratti nel metodo e nel merito. Per il Consiglio di amministrazione dell'università fiorentina è "inaccettabile che sia stata adottata una procedura che, scavalcando la discussione e il voto della commissione istruttoria, ha troncato il necessario dibattito", dice una mozione approvata nella seduta di venerdì scorso, scaturita dopo la decisione di porre la fiducia in Senato sul decreto e la sua approvazione. Il documento prosegue definendo quanto successo "un atto di chiusura verso le università, che in modo largamente unanime si sono espresse nel corso di questi mesi in termini fortemente critici nei confronti del ddl in questione, giudicato dannoso per il rilancio della ricerca e per il sostegno di un adeguato sviluppo scientifico e tecnologico del Paese". Ma il cda dell'università non si ferma e prosegue denunciando "come particolarmente grave il fatto che non sia previsto alcun finanziamento dei costi derivanti dall'applicazione del ddl, con la inevitabile conseguenza di ulteriori allarmanti contrazioni della capacità del sistema universitario italiano di dare accesso a giovani meritevoli".
Una voce critica si leva anche dalla giunta della Conferenza dei presidi delle facoltà di Giurisprudenza, presieduta da Vincenzo Ferrari, che esprime il "più vivo sconcerto per la decisione del governo di porre la fiducia sul testo del ddl Moratti, che ha incontrato la più ferma opposizione di tutte le componenti del mondo accademico" e che "se approvato, porrebbe l'università italiana in una condizione di intollerabile arretratezza rispetto a tutto il resto d'Europa". Tutti d'accordo, quindi, nel chiedere il ritiro del ddl e l'apertura di un confronto vero con il mondo accademico.