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Repubblica: Oltre 10mila respinti per il 5 in condotta

Stop per quasi 42 mila ragazzi. Nei professionali non ce l´ha fatta uno studente su due

14/07/2009
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la Repubblica

MARIO REGGIO

ROMA - Maturità: tremila bocciati in più rispetto allo scorso anno. Scrutini: tra medie inferiori e superiori quasi 10 mila respinti per il cinque in condotta. Ma il dato che impressiona di più riguarda le scuole professionali: più del 50 per cento tra bocciati e studenti "sospesi", cioè quelli che dovranno recuperare le insufficienze prima dell´inizio del nuovo anno scolastico. Questo il "bollettino di guerra" diffuso dal ministero della Pubblica Istruzione, anche se si tratta di dati ancora parziali.
«Una scuola che promuove tutti è una scuola che non fa il bene del ragazzo. Io ho idee diverse». Il ministro Maria Stella Gelmini sembra soddisfatta dai risultati dei primi provvedimenti della sua riforma. Alle superiori, ma anche alle scuole medie. Se, infatti, il numero dei maturandi che non ce l´hanno fatta a prendere il diploma dovrebbe raggiungere quest´anno quota 15 mila anche alle medie le valutazioni degli insegnanti sono state contraddistinte da un maggior rigore: i non ammessi sono circa 12 mila in più rispetto allo scorso anno e tra questi circa 3 mila respinti per il 5 in condotta. «Non fa mai piacere quando un ragazzo viene bocciato - commenta il ministro Gelmini - ma la scuola deve assumere il compito di educare e anche segnalare quando ci sono delle lacune. Bisogna quindi premiare chi si impegna durante l´anno». E riguardo alla strage provocata dal 5 in condotta? «È uno strumento utile - risponde il ministro della Pubblica Istruzione - il ragazzo, oltre al rendimento, deve essere valutato anche per il suo comportamento». Un altro segnale poco incoraggiante riguarda gli alunni "sospesi" alle superiori: circa 30 mila studenti in più dell´anno scorso, infatti, hanno riportato almeno una insufficienza che dovranno recuperare entro l´inizio del prossimo anno scolastico. Ed il maggior numero di bocciati si registra negli istituti professionali, dove il 23 per cento degli studenti non è stato ammesso all´anno successivo. Seguono gli istituti tecnici con il 16.3 e l´istruzione artistica con il 16. I più bravi sono i ragazzi del liceo classico con il 4.8 dei non ammessi, ma è una costante storica, seguiti degli studenti del liceo scientifico e dai ragazzi del liceo linguistico. Il giro di vite prodotto dalle nuove regole rallegra anche alcuni esponenti della maggioranza.
Per Bruno Murgia (Pdl), componente della commissione Cultura della Camera dei Deputati, è «una buona notizia». «Vuol dire che siamo tornati un minimo alla meritocrazia» afferma il deputato, che poche settimane fa aveva lanciato la provocazione di abolire l´esame di maturità. Replica Mariangela Bastico, responsabile scuola del Pd. «La bocciatura, soprattutto alla fine del percorso di studio, è un insuccesso del singolo ma anche della scuola, che non ha raggiunto il proprio obiettivo di far apprendere. Per questo non posso condividere l´entusiasmo del ministro Gelmini, dal momento che la serietà della scuola si misura su quanto i ragazzi apprendono, su quanto vengono educati al rispetto e all´attenzione e non su quanto non sanno o sono stati indisciplinati. Dopo il grembiule e le bacchettate del cinque in condotta, ancora una volta il ministro lancia messaggi di ritorno al passato».