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Repubblica: Pensioni, sindacati verso lo sciopero

Guerra di decimali sul pubblico impiego

12/05/2007
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la Repubblica

Epifani, Bonanni e Angeletti sfidano Padoa-Schioppa. Guerra di decimali sul pubblico impiego, il Tesoro contro i 101 euro a testa

Ma sugli statali arriva la convocazione. Benzinai fermi dal 6 all´8 giugno

ROBERTO PETRINI

ROMA - Sindacati sul piede di guerra per le pensioni dopo l´ultimatum del ministro dell´Economia Padoa-Schioppa. «E´ bene che il governo stia molto attento alle cose che fa e anche al profilo che tiene nel confronto con il sindacato», ha ammonito il leader della Cgil, Epifani, ricordando anche all´esecutivo che contro lo scalone il sindacato ha «già scioperato contro il precedente governo». Anche il segretario generale della Uil, Angeletti, ha parlato di un rischio «concreto» e di una soluzione «inevitabile» se l´esecutivo dovesse confermare la posizione espressa dal ministro dell´Economia sulle pensioni. «Noi cerchiamo un accordo e se non sarà possibile ognuno prenderà le sue decisioni e tra queste ci potrebbe essere uno sciopero generale», ha aggiunto il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni.
Anche la base operaia invia forti segnali di disagio: in oltre una ventina di fabbriche in tutta Italia, da Torino a Milano all´Emilia, si moltiplicano le mobilitazioni e le prese di posizione delle Rsu metalmeccaniche che, in diversi casi, sono anche accompagnate da iniziative di sciopero fino a un ora. «Gli scioperi nelle fabbriche sono l´espressione di un diffuso malcontento contro le misure preannunciate dal governo», ha dichiarato il segretario generale della Fiom, Rinaldini.
Sul tavolo, oltre alla pensioni, c´è infatti anche lo scoglio del contratto degli statali sul quale tuttavia si intravedono alcuni spiragli tali da far scongiurare lo sciopero generale del 1° giugno. Ieri il consiglio dei ministri ha autorizzato il titolare della Funzione pubblica Nicolais a dare il semaforo verde all´intesa e l´Aran, l´agenzia pubblica che cura la trattativa, ha convocato i sindacati per mercoledì prossimo, 16 maggio. Le organizzazioni dei lavoratori tuttavia restano guardinghe: «Lo sciopero resta in campo, lo rinviamo solo se se c´è la firma dei contratto», ha detto ieri Epifani.
Governo e sindacati sarebbero distanti per alcuni decimali: nella direttiva inviata dall´Aran l´aumento fissato per il rinnovo contrattuale degli statali è del 4,46%, integrativi compresi. Ma i sindacati rivendicano l´incremento del 5%, così come concordato nel memorandum del 5 aprile scorso. Lo 0,54% non è una differenza da poco: nel primo caso, secondo i calcoli dei sindacati, si tradurrebbe in 95 euro in più in busta paga al mese. Nel secondo, in 101 euro che sarebbe la cifra necessaria a scongiurare lo sciopero del 1° giugno. Ma il governo non sembra voler recedere dalla soglia del 4,46%: il Tesoro, fanno sapere alcune fonti, ribadisce che le risorse da destinare al rinnovo dei contratti saranno quelle definite nell´intesa, ritenendo possibile che la percentuale si traduca, in cifre, in una somma vicina ai 101 euro.
Intanto l´Italia rischia di rimanere a secco di benzina nella prima settimana di giugno: i benzinai hanno proclamato 3 giorni di sciopero con i distributori chiusi dal 6 all´8 giugno prossimo. Alla base del nuovo sciopero - dopo l´analoga iniziativa già messa in campo nei mesi scorsi - c´è ancora una volta la protesta dei gestori contro il ddl Bersani. Ed in particolare contro una serie di norme contenute nel pacchetto liberalizzazioni all´esame del Parlamento che aumentano la concorrenza nel comparto. Lo sciopero ha creato allarme tra i consumatori che parlano di «serrata assurda»: «A pagare saranno gli utenti», ha spiegato il Codacons.