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Repubblica-"Portfolio, così quella scheda ha complicato la vita a tutti"

L'INTERVISTA Il pedagogo Vertecchi: termine mutuato dall'estero, ma con leggerezza "Portfolio, così quella scheda ha complicato la vita a tutti" Docenti, genitori e stude...

03/02/2006
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la Repubblica

L'INTERVISTA
Il pedagogo Vertecchi: termine mutuato dall'estero, ma con leggerezza
"Portfolio, così quella scheda ha complicato la vita a tutti"
Docenti, genitori e studenti hanno vissuto grandi difficoltà


ROMA - "Da noi il portfolio era una scatola vuota. In altri paesi è stato adottato dopo anni di studi e sperimentazioni sulla gestione dei curricula degli studenti. Sulla valutazione dell'apprendimento della religione il Tar ha ragione, l'Italia è ancora uno stato laico".
Benedetto Vertecchi, ordinario di Pedagogia Sperimentale all'università Roma Tre, tira un sospiro di sollievo.
Perché?
"Una persona ragionevole se lo doveva aspettare. Per due ragioni. La prima è che hanno inventato uno strumento, il portfolio, mutuandolo da una terminologia internazionale, ma con una leggerezza e incompetenza che atterrisce. Senza tenere conto dei rischi: cioè che la valutazione si sposti dall'asse dell'apprendimento a quello dei comportamenti privati, quindi a valori e atteggiamenti che vengono così valutati più o meno conformi ad un modello desiderato. In secondo luogo, così com'è è inutile. Quando un insegnante dopo anni - dato che era previsto a partire dal primo anno delle elementari all'ultimo delle superiori - prenderà in mano la scheda dello studente ne potrà dare un valutazione del tutto diversa".
Ci può spiegare?
"Partiamo da una realtà: i comportamenti soggettivi cambiano velocemente nel tempo. Le casette che disegnavamo su quaderno più di 50 anni fa oggi sarebbero interpretate come un segno di arretratezza culturale. Nelle scuole dove si è sperimentato il portfolio i problemi sono emersi subito: enormi difficoltà per studenti, professori e genitori che hanno dovuto affrontare se la valutazione dovesse puntare sul profilo culturale o sulle manifestazioni della personalità del giovane o del bambino. La scuola laica si deve preoccupare dell'apprendimento".
E sull'ora di religione?
"Decisione sacrosanta, non siamo uno stato confessionale. Non possiamo tornare agli anni nei quali per poter andare a scuola era necessario presentare il certificato di confessione rilasciato dal parroco".
(ma. re.)


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