Iscriviti alla FLC CGIL

Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Repubblica-Prato, tutti stranieri nella prima classe delle elementari

Repubblica-Prato, tutti stranieri nella prima classe delle elementari

CASO Nessun italiano tra i 19 bimbi Prato, tutti stranieri nella prima classe delle elementari PRATO - In classe entrano un po' assonnati, coi grembiulini neri e il passo svelto di tutti...

13/09/2005
Decrease text size Increase text size
la Repubblica

CASO
Nessun italiano tra i 19 bimbi
Prato, tutti stranieri nella prima classe delle elementari

PRATO - In classe entrano un po' assonnati, coi grembiulini neri e il passo svelto di tutti gli altri, ma quei diciannove alunni della piccola scuola elementare Filzi dell'istituto comprensivo Marco Polo di Prato, sono un caso. La prima elementare ieri mattina all'appello non aveva nessun cognome italiano. La formazione della prima A, sezione unica, è un giro sul mappamondo: nove bambini cinesi, quattro pakistani, tre marocchini, due albanesi, un rumeno. La sola italiana nella classe è in cattedra, la maestra. Se l'aspettavano, ha fatto sapere la direttrice Cristina Baldi, si vedeva dalle preiscrizioni, fin da gennaio quando nella lista c'era anche un bambino italiano che però, avendo chiesto il tempo prolungato, è finito in un'altra scuola. "Questa classe non è un laboratorio sperimentale, ma un laboratorio naturale" precisa l'assessore alla Multiculturalità del Comune Andrea Frattani. Non c'è niente di studiato a tavolino, quella classe è scritta dallo stradario di un quartiere del centro: "Non vogliamo spalmare i bambini dei figli dei migranti in giro per i quartieri a seconda delle percentuali, si va a scuola vicino a casa perché gli amici con cui si studia sono anche quelli con cui si può giocare poi nel cortile dove si abita" dice l'assessore. Del resto Prato, ai migranti di tutte le età, è abituata: il primo laboratorio multiculturale sono state le fabbriche tessili. Quasi tutti i diciannove alunni parlano italiano, hanno già frequentato le materne pratesi, solo un paio sono completamente digiuni della lingua. Per aiutare la maestra, su richiesta della scuola, il Comune manderà dei mediatori linguistici: "Ma il ministero dovrebbe investire di più sugli insegnanti di supporto" si lamenta l'assessore che fa sapere, a proposito delle polemiche sui rapporti tra le religioni, che "da parte dell'imam e del centro culturale islamico di Prato, per il caso della elementare Polo, non c'è stato alcun tentativo di ingerenza".
(l.m.)