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Repubblica: Processo ai compiti delle vacanze

"Corvée da bocciare riduce l´interesse invece di stimolarlo" Così la pensa un genitore su tre, lo rivela un rapporto dell´ex ministro

11/08/2008
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la Repubblica

Le famiglie

"L´urgenza di rendere coinvolgenti gli argomenti di studio"

SALVO INTRAVAIA

Il tema dei compiti per le vacanze raccoglie un ampio ventaglio di pareri: per alcune famiglie sono una specie di incubo e "decisamente troppi", parecchi docenti ed esperti li considerano "un esercizio necessario". Ma come la pensano i genitori sui compiti che maestre e prof lasciano ai figli durante l´anno, oggi, lo sappiamo. Una consistente fetta di mamme e papà considera "eccessivo il carico di compiti da svolgere a casa". Ma non solo. La maggior parte degli intervistati si è spinto oltre, dichiarando che le lezioni tenute dai docenti sono "poco stimolanti" e le "metodologie didattiche poco efficaci".
Insomma, una sonora bocciatura, ma questa volta a parti invertite. L´indagine che ha raccolto la voce delle famiglie sul funzionamento della scuola pubblica prende il nome di "Progetto ascolto" ed è stato lanciato nel corso dell´anno scolastico 2006/2007 dall´allora ministro della Pubblica istruzione, Giuseppe Fioroni. I risultati sono stati pubblicati pochi giorni fa e probabilmente faranno discutere più degli stessi compiti estivi. "Si avvertiva da tempo - scrive Fioroni nell´introduzione - la necessità di sviluppare una ricerca sul campo, rispettosa delle voci dei protagonisti (…) che pretendono da anni di essere ascoltati prima di tutto sulla realtà che essi vivono, non su quella disegnata da esperti pur validi che però, normalmente, la osservano dall´esterno". E le risposte delle famiglie in effetti sorprendono, e non poco. Nel primo ciclo (scuola elementare e media) il 31,5 per cento dei genitori considerano l´eccessivo carico di compiti a casa addirittura uno degli elementi che "condizionano negativamente interesse e partecipazione degli alunni". Per il ministero "appare quindi necessario mettere in campo azioni mirate a rendere efficaci, coinvolgenti e stimolanti le attività didattiche". La percentuale dei critici, alle superiori, si abbassa al 19 per cento.
Ma forse i dati più interessanti riguardano il 61 per cento delle famiglie che ritengono le lezioni "poco stimolanti" e le 41 su 100 che considerano "non sempre efficaci le metodologie didattiche utilizzate" dagli insegnanti. Numeri che inducono a pensare che il problema non sono i compiti per le vacanze ma come devono essere svolti. Se sono una mera ripetizione di quelli svolti durante l´anno diventano "fastidiosi" per alunni e genitori. Se si trasformano in semplici letture estive o rilassanti e avvincenti esercizi probabilmente centrano l´obiettivo di evitare che i ragazzi dimentichino "tutto quello che hanno studiato durante l´anno".