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Repubblica-Rettori a duello con il ministro "Più soldi o bloccheremo tutto"

UNIVERSITA' Rettori a duello con il ministro "Più soldi o bloccheremo tutto" "Servono finanziamenti subito, 10 miliardi per allinearci all'Europa" Soltanto 190 milioni previsti nella Finanzia...

07/10/2003
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la Repubblica

UNIVERSITA'
Rettori a duello con il ministro "Più soldi o bloccheremo tutto"

"Servono finanziamenti subito, 10 miliardi per allinearci all'Europa"
Soltanto 190 milioni previsti nella Finanziaria, mercoledì il summit dei "magnifici"

ROMA - Tra il governo e i rettori la resa dei conti s'avvicina. Dopo un anno di promesse non mantenute, se non la restituzione dei 200 milioni di euro perduti con la scorsa finanziaria, il braccio di ferro riprende. L'ora x è scattata venerdì scorso, quando dopo molte insistenze, il comitato esecutivo della Conferenza dei rettori ha preso visione delle carte della prossima finanziaria. E per il momento si tratta di spiccioli. Il ministro Moratti, quindici giorni fa, aveva annunciato la richiesta di un miliardo di euro a Tremonti, quasi tutti destinati agli atenei. Ma le carte parlano da sole: 190 milioni in più per il Fondo ordinario di funzionamento, in realtà solo una ventina spendibili per gli investimenti.
E la Crui serra le fila. Mercoledì prossimo si riunirà il comitato esecutivo. Poi l'incontro con il ministro Moratti alla quale i rettori presenteranno il loro piano programmatico. Il giorno dopo assemblea generale. Cosa faranno i "magnifici" se il governo confermerà la linea dura? Lo scorso dicembre la Crui prese una decisione storica: le dimissioni. E quest'anno? Difficile pensare ad un bis. La risposta più accreditata è quella del blocco dei corsi di laurea, quindi dell'attività didattica di tutti gli atenei. Una scelta drammatica, dalle conseguenze imprevedibili.
Per il momento la Crui ha scelto la strada del dialogo e dell'attesa. Ma senza cedimenti. Nel corso degli Stati generali dell'università, lo scorso 25 settembre all'Auditorium di Roma, il presidente della Crui Piero Tosi non ha usato perifrasi: "Senza investimenti le università sono al collasso, e noi non saremo in grado di assicurare il servizio pubblico nei confronti di studenti e famiglie. Servono finanziamenti e subito, oggi e non domani. Per allinearci all'Europa occorrono dieci miliardi di euro, sappiamo bene in quale contingenza economica viviamo, ma questo non vuol dire che non si possono fare scelte e la prima scelta a nostro avviso deve essere l'istruzione e la ricerca". E sui rapporti tesi con il governo e il ministro Moratti: "Noi non minacceremo più niente, faremo e basta. Non strappiamo con nessuno, combattiamo, che è diverso".
Una linea condivisa da tutti i rettori delle università statali che al termine degli Stati generali hanno sottolineato il loro appoggio a Tosi con una standing ovation. Tra i mega atenei in difficoltà la Sapienza di Roma. "Abbiamo grossi problemi finanziari - afferma il prorettore Gianni Orlandi - con il riequilibrio dei fondi che ha sottratto risorse alle grandi università ci hanno tolto otto milioni e mezzo di euro. Altri nove servono per gli aumenti di stipendio al personale docente. Il progetto di decongestionamento sta andando avanti ma senza fondi tutto diventa molto più complicato". Drastico il commento di Marco Pacetti, rettore di Ancona: "La valutazione dei numeri è impietosa, il blocco delle assunzioni incomprensibile ed inefficace per contenere la spesa".
(ma.re.)