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Repubblica-Roma-8giugno

BEATRICE RUTILONI Gli esami non finiscono mai. Non quelli di quinta elementare, o come l'ha rinominata la r...

20/05/2005
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la Repubblica

BEATRICE RUTILONI


Gli esami non finiscono mai. Non quelli di quinta elementare, o come l'ha rinominata la riforma "scuola primaria", che in molti casi sono stati mantenuti, nonostante le ripetute circolari del ministero ne avessero decretato la fine. C'è chi si limita a mantenere intatto il rito del passaggio dalla scuola primaria alla secondaria inferiore (le vecchie medie) con la consegna del diploma e una festa di scuola, chi enfatizzerà le verifiche che abitualmente si fanno al termine dell'anno, rendendole dei piccoli esami, e chi ha addirittura deciso di riproporre la classica "licenza elementare" con tanto di ritorno a scuola dopo la fine delle lezioni. Succede nel primo circolo didattico, la scuola Pietro Maffi diretta da Renata Puleo, una delle più strenue antagoniste della riforma Moratti: "Il passaggio dalla quinta elementare alla prima media è un momento importante nella vita di un bambino - spiega la dirigente scolastica - un momento in cui, volenti o nolenti, si cambia sia fisicamente che culturalmente: la scuola ha il dovere di accompagnare e segnare questo passaggio. Viviamo in una società che già troppo tende a impoverire i riti, penso alle comunioni, che ormai non significano più l'ingresso nella comunità dei credenti: allo stesso modo un bambino potrebbe sentirsi disagiato dal fatto di percepire il punto di svolta, il primo e forse il più importante della propria vita, e non riconoscere nella società, nella comunità di cui fa parte, alcun segnale". Per queste ragioni il collegio dei docenti della Maffi ha deliberato di mantenere intatta la tradizione degli esami: "Gli 80 alunni delle cinque classi quinte torneranno a scuola il 15 e il 16 giugno, dopo la fine delle lezioni, per gli esami - continua Puleo - non ci saranno verbali ufficiali e carte del ministero, ma si faranno ugualmente le prove di italiano, di matematica e il colloquio orale. Anche se abbiamo sempre cercato di discostarci dagli esami classici: invece del tema, meglio un testo da completare o da costruire, e persino un cruciverba, per matematica preferiamo costruire il problema sulla base di una situazione di vita comune, e per il colloquio orale ci basiamo sulle tesine, che sono liberamente scelte dai bambini: lo scorso anno una studentessa ci ha portato un bellissimo lavoro sulla cioccolata!".
D'accordo nel mantenere la ritualità del passaggio anche Simonetta Salacone, dirigente della elementare Iqbal Masih, a Centocelle: "Invece del solito esame ho chiesto ai bambini di quinta di scrivere una bella lettera a quelli delle terze e quarte - dice la preside - ma ritengo importante sottolineare la fine di un ciclo scolastico e l'inizio di un altro: la verità è che l'esame di quinta andrebbe tolto se davvero la scuola fosse concepita e riorganizzata come un continuum, ma così, purtroppo, non è". Anche alla XXV Aprile, quartiere Primavalle, il momento non passerà inosservato: "Ma diventerà una festa - spiega la dirigente scolastica, Rosetta Rossi - l'8 giugno i bambini delle quinte saliranno su un palco, qui a scuola, e riceveranno una targa con scritto "Il percorso continua", oltre a una lettera che scriverò personalmente per spiegare loro il momento importante che stanno vivendo". Una manifestazione è in programma anche alla scuola Fosso del Fontaniletto sulla Cassia, dove il dirigente scolastico Paolo Mazzoli ha deciso di consegnare una piccola pergamena, con tanto di "bacio accademico" agli studenti delle quinte. Si dedicheranno invece al passaggio, ma in un altro modo, le dirigenti del 178mo circolo didattico, Stefania Valentini, e della Carlo Alberto Dalla Chiesa, Paola Pancrazi, entrambe nell'XI municipio: "Lavoriamo a partire da gennaio con gli insegnanti delle medie - dicono - ci sono progetti di collaborazione e i bambini vengono portati in visita alla nuova scuola". Rinuncia a malincuore all'esame, invece, un'insegnante della scuola elementare Cairoli, al rione Prati: "Nella mia esperienza ho visto aumentare il senso di responsabilità dei bambini, alla vigilia della licenza elementare - dice Maria Luisa De Michele - non credo che gli esami siano importanti dal punto di vista didattico, dato che ci sono strumenti di verifica continui durante l'anno, piuttosto esiste una saggezza comune: gli esami fanno crescere".