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Repubblica-Roma- girotondine della scuola statale "È in gioco il futuro dei nostri figli"

MOVIMENTO È un gruppo di mamme ad animare il coordinamento romano, promotore del corteo nazionale Le girotondine della scuola statale "È in gioco il futuro dei nostri figli" ...

18/01/2004
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la Repubblica

MOVIMENTO
È un gruppo di mamme ad animare il coordinamento romano, promotore del corteo nazionale
Le girotondine della scuola statale "È in gioco il futuro dei nostri figli"
BEATRICE RUTILONI


Persone che vivono la scuola. Che non la usano come parcheggio per i figli, ma ne fanno luogo di formazione, e non solo per bambini. È questa la scuola che sognano, di più, che vogliono i genitori romani che hanno dato vita al coordinamento in difesa della scuola pubblica e che promettono, da domani, nuove occupazioni e proteste.
Tutto inizia nella scorsa primavera, quando la riforma della scuola diventa legge e circolano le prime voci: "Una mattina, poco prima delle vacanze estive, viene da me un gruppo di genitori della scuola Graziosi - racconta Mimma Alfonso Miani, consigliera del XV municipio - erano preoccupati per le conseguenze della riforma, avevano sentito dire che il tempo pieno non sarebbe più stato garantito. Volevano chiarimenti. Si può dire che quella è stata la molla iniziale che ha portato oggi in piazza migliaia di persone".
Il coordinamento romano, una delle realtà più attive a livello nazionale nella difesa della scuola pubblica, nasce così, a partire da singoli individui e poi dai municipi, che molta parte hanno avuto in questi mesi. Mimma Miani è la leader del movimento: 46 anni, due figlie di 16 e 11 anni, Giulia e Lucrezia, un curriculum professionale che subisce una svolta dalla nascita della primogenita "Ho iniziato a interessarmi al mondo scolastico - spiega la Miani, siciliana di Geraci, da 40 anni a Roma - dopo qualche mese avevo fondato un'associazione culturale per attività extrascolastiche". Ora il coordinamento è una realtà che coinvolge quasi tutti i municipi "solo il XIII e il XVII non hanno aderito" continua la Miani: "Ogni settimana ci si incontra, il martedì pomeriggio nella sede del Coordinamento Genitori Democratici di via Cruto, alla Magliana".
Ci sono tante "Mimma" nel coordinamento, donne che non vogliono tornare indietro, che si ricordano quant'è stato difficile studiare per loro e ancora di più avere delle opportunità professionali. Come Angela Nava, presidente del coordinamento genitori democratici, che di figli ne ha due, ventenni ormai: "Non è possibile tornare indietro sui diritti acquisiti - dice - con la riforma Moratti si regredisce ad una scuola classista, di ricchi e poveri. Questo è un movimento che nasce dal basso, dai genitori e dagli insegnanti: il fatto è che la società civile è più avanti di quella che vorrebbe Berlusconi". Continua Elisabetta Diana Valenti, 42 anni, madre di due bambini che frequentano il 141mo circolo a San Basilio, capo di un'associazione di genitori: "Siamo una presenza attiva nella scuola - spiega - cerchiamo in tutti i modi di arricchire l'offerta formativa investendo tempo e denaro. Il tempo pieno già non ci bastava, ora ci vogliono prendere in giro con lo schema delle 40 ore?". 27+10+3 non fa tempo pieno: è scritto su molti cartelli. "È tutto aleatorio - dice Stefano D'Alterio, segretario generale Cgil Roma ovest - con due ore di mensa al giorno e le altre facoltative si rischia di compromettere la continuità didattica: oltretutto ci saranno classi sempre più affollate e ancora più disagi per i portatori di handicap". Al lato del movimento c'è l'assessore comunale alla Scuola, Maria Coscia, che ieri ha sfilato in corteo: "C'è stata una partecipazione incredibile della nostra città, lancio un appello alle forze del centrodestra perché si rendano conto di quello che vedono e diano retta a queste famiglie".