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Repubblica: Roma, in corteo studenti e mamme

Migliaia in piazza contro la Gelmini, momenti di tensione davanti al Senato

24/10/2008
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la Repubblica

La mobilitazione

MARIA NOVELLA DE LUCA

ROMA - A sera sono in migliaia, le facce della protesta ci sono tutte, piazza Navona è quasi piena, per ore studenti e polizia si guardano dai fronti opposti del marciapiede, la tensione è alta e gli slogan cattivi come non mai, Roma è blindata, ma alla fine per fortuna non succede nulla. La piazza ha vinto però, così dicono i ragazzi, i professori e anche le mamme anti-Gelmini, tutti autoconvocati con la velocità degli sms, ha vinto perché Berlusconi fa marcia indietro, afferma di non aver mai invocato la polizia contro chi fa le occupazioni, gli studenti non ci credono e annunciano nuove barricate, vere e virtuali.
Si è conclusa pacificamente quella che poteva essere la prima giornata di scontro, anche fisico, tra il nuovo movimento e le forze dell´ordine, un clima cupo, da ?77, con gli studenti di tutti gli atenei romani arrivati davanti alle finestre del Senato, dove si discute il decreto Gelmini, legge 133, per contestare non solo la riforma della scuola, ma anche, e soprattutto il premier. "La vergogna dell´Italia siete voi", "Mafiosi, fascisti": i cortei si ritrovano di fronte a Palazzo Madama, molti arrivano quando è già sera, il più folto, quello Sapienza, a lungo bloccato a pochi metri dal Senato, entra a passo di corsa dentro piazza Navona serrato ai lati dagli agenti. Mani alzate, insulti, qualche spintone, qualche passamontagna, poi tutto si placa. Ma è la prova generale di quello che potrebbe essere. I capi della protesta però, dal collettivo di Scienze Politiche a Fisica, invitano alla calma: «Non rispondete alle provocazioni» urlano nei megafoni, ma a dire il vero la polizia sembra avere ordini precisi, e di provocazioni non c´è traccia. "La vostra crisi non la pagheremo noi", "Siete tutti pregiudicati", "Vi resta soltanto la camorra": ad un certo punto la protesta è così forte che qualcuno, incautamente, oscura le finestre orlate di bandiere che dal Senato guardano vero la piazza. Le urla e gli slogan raddoppiano, triplicano, che le finestre dopo pochi minuti vengono riaperte...
I pochi politici della maggioranza che lasciano l´aula nel pomeriggio vengono ricoperti di insulti. Dall´opposizione invece i senatori si muovono a gruppetti per parlare con gli studenti. Si presentano Nicola Latorre, i ministri del Governo ombra Mariapia Garavaglia, Vittoria Franco e Mariangela Bastico. E poi Albertina Soliani, Vincenzo Vita. «Siamo con voi», dicono, ma qualche fischio parte anche per loro. In serata la piazza si anima di mamme e bambini. È la protesta contro i tagli alle elementari, contro il maestro unico, che si unisce e salda a quella degli universitari contro le misure previste dal ministro Tremonti nella nuova Finanziaria. "Maria Stella nascente, scuola cadente", dicono gli striscioni degli allievi un po´ infreddoliti di una scuola primaria della periferia Sud di Roma. Piano piano la manifestazione si scioglie, ma per molti studenti il lavoro continua: si torna nelle facoltà occupate, brandine e sacchi a pelo, si preparano le mozioni per le assemblee di ateneo, si stampano documenti e volantini. «Siamo solo all´inizio», dicono arrotolando gli striscioni, parafrasando uno slogan antico ma buono per ogni stagione di protesta.

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