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Repubblica-Roma-"Moratti, fermati": in ventimila al corteo

LA MANIFESTAZIONE Le cifre della protesta: 8 mila bambini esclusi dal tempo pieno, dimezzati cattedre e fondi al sostegno "Moratti, fermati": in ventimila al corteo ...

15/05/2005
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la Repubblica

LA MANIFESTAZIONE
Le cifre della protesta: 8 mila bambini esclusi dal tempo pieno, dimezzati cattedre e fondi al sostegno
"Moratti, fermati": in ventimila al corteo
BEATRICE RUTILONI


Parte dalle cifre l'insoddisfazione che ha portato oltre 20 mila persone a sfilare in Centro ieri pomeriggio contro la politica del ministro Moratti: "Al momento ci sono 8 mila bambini esclusi dal tempo pieno ma il numero è destinato a salire", denuncia Adriana Spera, presidente della commissione scuola del Comune di Roma e anche, "mentre aumentano gli iscritti diminuiscono le classi - aggiunge Vittorio Cogliati Dezza, di Legambiente Scuola - sono state cancellate migliaia di cattedre, ed è stato perso il 46% dei fondi per il sostegno all'handicap: mai la scuola pubblica era finita tanto in basso".
E così il mondo della scuola, disordinato, colorato e pacifico, si è raccolto dietro lo striscione "La conoscenza è un bene comune", firmato dal tavolo "Fermiamo la Moratti", che riunisce tra gli altri la Rete delle Scuole, i coordinamenti cittadini spontanei, la Flc Cgil Scuola, i Cobas e, tra i partiti politici, Rifondazione, Ds e Verdi. Appuntamento alle 15 in piazza della Repubblica, poi una festosa comunità fatta di studenti, insegnanti, mamme col passeggino e volti noti della politica (Bertinotti, Bonadonna, Cento, tra gli altri) si è mossa verso via Cavour, creando non poche difficoltà al traffico (decine le linee di bus deviate) e alla viabilità del Centro. Due ore dopo la testa del corteo giungeva a piazza Venezia e alle 18 i primi manifestanti avevano raggiunto la destinazione finale: piazza Navona, sede del comizio. Molti gli slogan, i canti e i balli, come nella tradizione del mondo della scuola: "Un altra scuola è possibile" sostengono i giovani dell'Uds, l'Unione degli Studenti "e devono avere piena cittadinanza anche i diritti degli studenti che ci vivono ogni giorno". E c'è chi non ha perso l'ironia dopo due anni di battaglie: "Mi sono travestita da strega, forse con una fattura riesco a cacciare riforma e ministro - scherza Stefania Mazzoni, insegnante di educazione artistica alla media De Andrè di Monteverde, che dice che fra due anni, secondo la riforma, perderà il posto. Stesso destino per altre due materie, inglese e informatica "che nelle medie saranno tagliate - spiega Armando Profumi, che insegna alla Frank di Monte Spaccato - eppure la Moratti si era fatta eleggere promettendo lo sviluppo di queste conoscenze".