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Repubblica-Roma-Riforma, la rivolta delle 12 facoltà

Anche Scienze umanistiche blocca l'attività. Dibattito a Fisica. E 40 studenti di Informatica a lezione davanti a Palazzo Chigi Riforma, la rivolta delle 12 facoltà In migliaia appl...

14/10/2004
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la Repubblica

Anche Scienze umanistiche blocca l'attività. Dibattito a Fisica. E 40 studenti di Informatica a lezione davanti a Palazzo Chigi
Riforma, la rivolta delle 12 facoltà
In migliaia applaudono alla Sapienza lo stop al ddl Moratti
Laura Polverari: "Anche noi del primo anno siamo con i prof"
Federica Lenci: "Faccio ricerca per 1000 euro al mese"
Marco Merafina: "La protesta di noi ricercatori va avanti"
Florido Paganelli: "Se studio devo dire grazie ai precari"


Il primo segnale positivo arriva quando l'aula Amaldi della facoltà di Fisica sta per scoppiare di persone. Anche perché alle undici facoltà della Sapienza sul piede di guerra contro la riforma si è aggiunta Scienze umanistiche. A contarli, studenti e professori, ricercatori e politici, si arriva quasi al migliaio: una platea cui Walter Tocci, rappresentante dei Ds alla commissione cultura della Camera, comunica la novità: "L'iter del ddl della Moratti è stato interrotto. La legge doveva iniziare la sua discussione questa mattina, ma la protesta che sta montando in trentacinque università italiane, la netta posizione della Crui e le obiezioni da noi avanzate circa la copertura finanziaria, hanno fatto sì che tornasse in commissione bilancio". Una breve pausa, poi Tocci riprende: "La discussione è stata rimandata a dicembre, dopo l'approvazione della Finanziaria, ma ho dei forti dubbi che possano fare in tempo. Sono ottimista: c'è ancora tempo per sensibilizzare l'opinione pubblica, molto si può fare coinvolgendo le famiglie, come è stato fatto per la difesa del tempo pieno nelle scuole". Applausi: la prima battaglia è vinta.
"Chi pensava a un'interruzione dell'iter legislativo è stato servito - commenta Marco Merafina, del coordinamento nazionale ricercatori - mi auguro che la protesta continui con forza". I docenti di Scienze umanistiche hanno annunciato la sospensione degli esami, oltre che delle lezioni, fino al 18 ottobre, chiedendo inoltre al rettore D'Ascenzo, e al senato accademico, di organizzare una giornata unitaria di protesta. A Tor Vergata sono in agitazione, Scienze e Lettere. E a Roma Tre la protesta parte da Biologia.
La giornata di ieri era iniziata in piazza, di fronte a Palazzo Chigi, con la pioggia e due ore di lezione di Informatica per quaranta studenti: "Da oggi ci troveremo spesso in piazza per fare lezioni all'aperto - ha detto Alessandro Panconesi, docente della Sapienza - e continueremo fino a quando non sarà assicurato il futuro delle università italiane. Il nostro domani, dunque, ma anche quello di tutto il Paese". Non è una battaglia corporativa, un concetto questo che si sente spesso ripetere nei discorsi del prorettore Gianni Orlandi: "C'è in gioco il progresso del Paese. La riforma Moratti è la punta di iceberg di altri problemi: la scarsità di risorse e l'impoverimento della ricerca di base, per prima cosa". D'accordo gli studenti: "Concordiamo con la protesta dei docenti - dice Stefano Fagiani, della facoltà di Scienze - anche se la loro mobilitazione arriva tardi: il diritto allo studio e la qualità della cultura vivono da anni sotto minaccia". Per questo, si sta pensando a un tavolo di discussione permanente del "3+2", la riforma che, secondo gli studenti, ha danneggiato la didattica.
(beatrice rutiloni)