Repubblica-Roma-Scuola, rientro fra le proteste

Dal Visconti all'Aristofane, in diversi istituti già programmate autogestioni e assemblee contro la riforma Moratti
Scuola, rientro fra le proteste
Riprende la mobilitazione, e a fine mese corteo studentesco
Aperte le iscrizioni per il prossimo anno scolastico
TEA MAISTO

Da oggi di nuovo tutti in classe. Dopo un autunno caratterizzato da occupazioni, autogestioni, sgomberi e cortei, la protesta degli studenti contro la riforma Moratti non si arresta con il nuovo anno. Annunciato un corteo generale delle scuole capitoline per fine gennaio. E nei singoli istituti sono in preparazione altre forme di agitazione. Come al Visconti: nel liceo di piazza del Collegio Romano, cogestione autorizzata dal 24 al 27 gennaio "per riprendere la mobilitazione incominciata prima delle vacanze di Natale", spiegano gli alunni. Nei mesi scorsi, un tentativo andato a vuoto di occupare la scuola e due assemblee straordinarie. Autogestione dal 16 al 21 per gli alunni dell'Aristofane al Tufello: "Non abbiamo ancora concordato nulla con la dirigenza - dichiara un alunno - Ma l'autogestione è stata decisa da un'assemblea a dicembre. Per il sì eravamo più di 800". Porteranno, invece, in questi giorni all'Ufficio scolastico regionale una raccolta di firme gli studenti del Democrito di Casal Palocco (con un autunno caldo caratterizzato da un'occupazione, uno sgombero e 6 ragazzi denunciati per lesioni a pubblico ufficiale). Obiettivo: chiedere il cambio del dirigente. Sono pronti, infine, a picchetti e assemblee gli studenti dello scientifico Keplero: sul banco degli imputati la ventilata settimana corta con uscita da scuola alle 16.
Inoltre da oggi ci si può iscrivere per il prossimo anno scolastico. A indirizzare le scelte delle famiglie, la riforma Moratti con la licealizzazione del sistema scolastico. "La Riforma non entrerà in vigore il prossimo anno scolastico e vorrei che si evitasse anche quest'anno la fuga dagli istituti professionali verso i licei - spiega l'assessore provinciale alla Scuola Daniela Monteforte - prima di tutto perché si rischia di avere sul nostro territorio ragazzi senza qualifica professionale. Si andrebbero inoltre a creare problemi logistici come la mancanza di aule e di laboratori".