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Repubblica-Roma-Scuola, uno studente su 5 lascia prima del tempo

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20/04/2004
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la Repubblica

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Uno studio del Comune: alle superiori i ragazzi rimandati sono il doppio delle femmine. Nei licei meno bocciati che nelle professionali
Scuola, uno studente su 5 lascia prima del tempo


Uno studente su cinque delle superiori romane non arriva alla fine. Nei licei si boccia meno che alle professionali e i maschi vengono respinti il doppio delle femmine. Sono dati, conformi alla media nazionale, che risultano da una ricerca commissionata dal Comune su un campione di scuole elementari e medie e su tutte gli istituti superiori della capitale, in vista di un vero e proprio osservatorio sulla cosiddetta dispersione scolastica.
Il progetto è stato annunciato ieri dall'assessore alla scuola Maria Coscia: "Ritiri, ripetenze, bocciature, trasferimenti e più in generale ritardi nel corso degli studi, rappresentano quel complesso fenomeno conosciuto come dispersione scolastica che in verità andrebbe più correttamente definito come rischio di insuccesso scolastico".
L'indagine, realizzata dal Cles (Centro ricerche e studi sui problemi del lavoro, dell'economia e dello sviluppo) e finanziata dalla legge 285, denota che - per l'anno 2001-02 in analisi - la dispersione colpisce maggiormente alle superiori (19 per cento con la bocciatura al primo posto tra le cause) mentre alle scuole medie la percentuale scende al 9 per cento.
Alle elementari gli abbandoni si fermano al 3,9 per cento dovuto soprattutto a trasferimenti per motivi famigliari. Dalla ricerca risulta inoltre che i maschi sembrano meno portati allo studio delle femmine. Così confermano i dati emersi alle superiori dove i bocciati sono per 11 per cento studenti e per il 6,4 per cento studentesse. I maschi sono primi anche per quanto concerne i ripetenti: 7 per cento contro il 3,82 per cento delle loro compagne.
Per gli studenti nomadi, invece, il tasso di bocciatura alle medie sale addirittura al 38 per cento mentre alle superiori si abbassa al 15 per cento. Naturalmente alle superiori le bocciature sono molto più frequenti che alle superiori e alle elementari, dove il fenomeno è assai limitato.
Gli anni più critici alle superiori sono il primo e il terzo. Il maggior indice di rischio di insuccesso scolastico si riscontra negli istituti professionali, quelli d'arte e in quelli tecnici.
"Questi dati devono servire non solo per essere analizzati - commenta Coscia - ma, in sinergia con le istituzioni, devono dare impulso per intervenire e contrastare il fenomeno dell'abbandono".
(beatrice rutiloni)


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