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Repubblica: Sale la protesta anti-riforma "Giovedì picchetti nei licei"

Annuncio degli studenti di sinistra. Contestata la Gelmini

21/10/2008
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la Repubblica

A Milano bruciata una copia della riforma. A Prato un preside chiede lo sgombero

MARIO REGGIO

ROMA - La mobilitazione degli studenti contro il ministro Mariastella Gelmini non si ferma. Anzi, cresce con il passare dei giorni. Anche ieri assemblee e cortei in molte città. E la temperatura sale anche negli atenei. Ieri migliaia di giovani in piazza davanti al rettorato dell´università di Palermo. Assemblea di ateneo a Padova, fiaccolata e corteo a Ferrara, mobilitazione e sit-in all´università di Ancona.
Il ministro Gelmini continua a ribadire il suo stupore: «Sono polemiche strumentali visto che il mio decreto non riguarda l´università». Glissa sul fatto che la manovra finanziaria del suo collega Tremonti, che riguarda un dicastero di sua competenza, prevede tagli al Fondo ordinario di funzionamento degli atenei per un miliardo e mezzo in cinque anni, due assunzioni ogni dieci docenti che andranno in pensione fino al 2013 e la possibilità di far entrare i privati nella gestione delle università attraverso la creazione di Fondazioni.
«Il 23 ottobre - promette la Rete degli studenti - occuperemo le entrate delle nostre scuole in tutte le città per sbarrare la strada alla riforma e ai tagli con tutta la nostra creatività e voglia di cambiamento». Sulla stessa linea l´Unione degli studenti che al grido "Provate a fermarci" intende bloccare le scuole di tutta Italia e non si fermerà - assicura - «fin quando questo governo non tornerà indietro sulle scelte che mirano a mettere in ginocchio il sistema nazionale d´istruzione». Alternativa studentesca, organizzazione della destra, accusa: «Ora arrivano anche le minacce dei picchetti, un binario antidemocratico».
La rabbia degli studenti è palpabile. Ieri mattina una copia del decreto Gelmini è stata bruciata davanti Palazzo Marino, sede del Comune di Milano, dove oltre 200 studenti delle superiori hanno dato vita a un sit-in. Contestazioni anche a Napoli: gli alunni del liceo classico Genovesi, dopo aver tentato un´occupazione dell´istituto, hanno indetto, in piazza del Gesù, un´assemblea pubblica. A Livorno almeno 8 mila studenti hanno partecipato a una manifestazione che ha attraversato le vie del centro, mentre a Prato il preside del liceo classico Cicognini e del liceo psicopedagogico Rodari, Luigi Nespoli, ha chiesto l´intervento delle forze dell´ordine e ha inviato un fax al prefetto affinché vengano sgomberati i due istituti dagli studenti che li stanno occupando da ieri mattina.
E nelle stesse ore, il ministro Gelmini, che aveva rinunciato alla sua visita programmata all´ateneo di Palermo, ha preferito l´Istituto professionale di Carate Brianza, praticamente un ritorno alle origini. Fuori dalla scuola è stata accolta da una salva di fischi, mentre all´interno è stata salutata da un applauso di studenti e genitori arrivati anche da altri istituti.
Torniamo all´università. La manovra finanziaria del ministro Tremonti è molto chiara: meno soldi per gli atenei, blocco quasi totale del turn over, l´auspicio che i privati investano nelle università statali. Una speranza che non si è mai trasformata in realtà. E i rettori? Enrico Decleva, magnifico della Statale di Milano, e presidente della Conferenza dei rettori non nasconde la sua preoccupazione: «Nel 2010 la situazione finanziaria degli atenei diventerà insostenibile e investirà tutte le università, anche quelle più virtuose, nessuno poi dice che la parte più consistente dei tagli - afferma Decleva - 471 milioni su 661 andrà a coprire i costi dell´abolizione dell´Ici».

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