Iscriviti alla FLC CGIL

Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Repubblica-Salò, la legge arriva al Senato

Repubblica-Salò, la legge arriva al Senato

Da domani in aula la discussione. Appello dell'Anpi a Pera e Casini. Cofferati: decisione della maggioranza insensata Salò, la legge arriva al Senato Equipara repubblichini e partigiani. L...

10/01/2006
Decrease text size Increase text size
la Repubblica

Da domani in aula la discussione. Appello dell'Anpi a Pera e Casini. Cofferati: decisione della maggioranza insensata
Salò, la legge arriva al Senato
Equipara repubblichini e partigiani. L'Unione: nuova vergogna

CLAUDIA FUSANI

ROMA - Diventeranno "militari belligeranti" gli uomini che scelsero di servire Mussolini e la Repubblica di Salò tra il 1943 e il 1945. Diventeranno tutti servitori della patria, così come lo sono i partigiani, i reduci di quella stagione: non solo chi militò nelle quattro divisioni - Littorio, Monte Rosa, San Marco e Italia - ma anche quelli delle bande criminali, come la banda Koch o la banda Carità che davano una mano ai tedeschi nei rastrellamenti a nord della Linea Gotica.
Se va tutto come previsto, domani il disegno di legge presentato da An, primo firmatario il senatore Riccardo Pedrizzi, sarà approvato dal Senato per approdare subito dopo alla Camera. L'opposizione non ci sta. "Nel merito e nel metodo" osserva il senatore diessino Walter Vitali: "Questo ddl era scomparso dall'agenda dei lavori un anno fa quando il centrodestra provò a barattarlo con i finanziamenti per il 60 esimo della Liberazione. Adesso è spuntato fuori di nuovo per fare un favore ai repubblichini". Il centrosinistra parla di "assurdità storica basata su discutibili fondamenti giuridici e costituzionali" (Vasco Errani, governatore dell'Emilia Romagna) e di "decisione assurda e insensata" (il sindaco di Bologna Sergio Cofferati). "Una nuova legge vergogna con cui si cerca di riscrivere la storia" attacca il verde Paolo Cento. Le Associazioni partigiani di Firenze, il primo comune che si ribellò un anno fa al disegno di legge coinvolgendo tutti i consigli comunali, e di Bologna hanno scritto una lettera al presidente del Senato Marcello Pera e della Camera Pier Ferdinando Casini perché blocchino l'approvazione della legge. Di tutto ciò il senatore Pedrizzi si dice "contento e onorato": le polemiche sono immotivate perché "i militi della Rsi furono uomini che scegliendo Salò, il generale Graziani e Mussolini, rimasero fedeli alla Patria pur sapendo persa la guerra". Quindi, a tutti gli effetti e dal punto di vista giuridico, "erano militari belligeranti".
Per il centrosinistra, invece, "il parlamento sta per approvare una legge che viola la Costituzione antifascista". Dopo l'8 settembre del 1943 il governo legittimo dell'Italia era a sud e non a Salò.
Nella "Storia d'Italia" di Giorgio Candeloro i "repubblichini" sono stati circa duecentomila: 52 mila andarono con il generale Graziani, centomila furono arruolati nella Guardia nazionale repubblicana agli ordini di Renato Ricci, 4 mila nella X-Mas, ventimila arruolati direttamente con i tedeschi. "Ma il conto deve tener presente - osserva il professor Paolo Pezzino, consulente della Commissione parlamentare sulle stragi nazifasciste - anche le Brigate nere e le varie bande". Oggi è rimasto qualche migliaio di reduci.