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Repubblica-Scuola, assunti quindicimila precari ma sui punteggi è ancora polemica

decreto approvato dal governo i nuovi criteri per le graduatorie. Che ora dovranno essere rifatte Scuola, assunti quindicimila precari ma sui punteggi è ancora polemica Il servizio militare sar...

03/04/2004
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la Repubblica

decreto approvato dal governo i nuovi criteri per le graduatorie. Che ora dovranno essere rifatte
Scuola, assunti quindicimila precari ma sui punteggi è ancora polemica

Il servizio militare sarà valutato sei punti I sindacati: "Così si discriminano le donne"
SALVO INTRAVAIA

ROMA - Approvato il decreto legge sulle graduatorie dei precari della scuola, ma restano tutti scontenti. Ieri il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al provvedimento che consentirà di rideterminare la terza fascia (quella più numerosa) delle graduatorie permanenti dei supplenti e di sbloccare così l'assunzione di 15 mila precari decisa lo scorso novembre. Il provvedimento dovrebbe mettere fine alla guerra tra sissini (abilitati attraverso le Ssis, Scuole di specializzazione universitarie) e precari storici (abilitati attraverso i concorsi pubblici) in molti casi scavalcati dai primi. Sia gli uni che gli altri si dichiarano però "profondamente insoddisfatti" dal decreto che ha consentito al governo di uscire dal guado, considerato che le operazioni per il prossimo anno scolastico sono già in corso.
Ma cosa non va nel decreto governativo? Le liste dei precari saranno aggiornate ogni due anziché un anno, come stabilito nel 2001 dallo stesso ministro dell'Istruzione Letizia Moratti e coloro che si abiliteranno nel 2005 per inserirsi dovranno attendere un anno. Il servizio militare sarà valutato 6 punti e - come sostiene la Cisl scuola - "introduce una discriminazione nei confronti delle donne". Le tabelle dei punteggi vengono modificate: i Csa (gli ex provveditorati agli studi) saranno costretti a rifare di corsa le graduatorie. "Si mortifica la professionalità", sostiene Marcella La Monica, referente nazionale dell'Anief, la più grande associazione di sissini. "L'abilitazione sarà valutata da 4 a 12 punti, contro i 12-36 precedenti. Questo favorirà chi - continua - ha conseguito le valutazioni più basse". Per compensare il bonus di 30 punti a favore degli specializzati il nuovo decalogo del supplente attribuisce agli storici soltanto 6 punti.
"Sul precariato il governo si muove con un pressappochismo inaccettabile - critica Enrico Panini, segretario generale della Cgil scuola - non risolve i problemi e tende a facilitare l'attuazione della legge Moratti, nella parte che riguarda l'assunzione dei docenti su chiamata nominale da parte delle scuola". Per Massimo di Menna, leader della Uil scuola, "non si risolve il problema del precariato" dove "permangono iniquità e ingiustizie" sostiene Alessandro Ameli, della Gilda. Il ministero dell'Istruzione dichiara che "l'obiettivo è quello di riequilibrare la posizione delle diverse categorie di personale iscritto in graduatoria, per sanare una situazione di incertezza e di disagio frutto delle scelte politiche dei precedenti governi". Ma "il decreto non risolve certo il grave problema rappresentato dal grande numero (quasi 300 mila, ndr) di precari della scuola", afferma Chiara Acciarini dei Ds. "Provvedimento inutile e sbagliato" per Titti de Simone, Rifondazione comunista. Ma i precari sostengono che "i punteggi hanno un valore relativo se non vengono fatte le assunzioni", dice Claudio Bellanca, supplente al tecnico industriale Facchinetti di Castellanza in provincia di Varese. Assunzioni che dovrebbero essere 15 mila, numero che Panini considera "ridicolo rispetto all'effettiva disponibilità di posti".


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