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Repubblica: Scuola, è bufera sulla Gelmini

Il ministro: "I docenti facciano meno politica". Minacce sul web a un collaboratore "L´educazione è attività che ha connotazione politica", spiega Vertecchi

15/09/2009
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la Repubblica

MARIO REGGIO

ROMA - «A scuola non si fa politica. Presidi e insegnanti che criticano la riforma si dimettano e si facciano eleggere». Mariastella Gelmini apre così l´inizio del nuovo anno scolastico ribadendo quanto già detto al Corriere della Sera. Ma non basta. «Dal prossimo anno scolastico gli studenti extracomunitari nelle classi non potranno superare il 30 per cento». E non perde l´occasione per cogliere un´appetitosa chance offerta da un «cretino» che ha spedito un messaggio al sito internet www.comedonchisciotte.org: «La Gelmini ci ha messo la faccia ma il vero artefice della riforma è il professor George Israel, ebreo come lo era Biagi». I ministri Gelmini e Sacconi hanno subito giudicato il messaggio come un invito ai terroristi a regolarsi di conseguenza. Peccato che lo staff del ministro Gelmini si sia basato sulle agenzie senza neanche visitare il sito. Critico Benedetto Vertecchi, ordinario di Pedagogia Sperimentale a Roma Tre. «Non capisco bene - dice - cosa intenda il ministro». L´educazione «è anche un´attività che ha una connotazione politica» e del resto «sia prima del fascismo sia dopo il fascismo la scuola ha espresso in larga parte orientamenti critici nei confronti dei governi in carica». Dura la reazione alle parole del ministro di Manuela Ghizzoni, capogruppo del Pd in commissione istruzione alla Camera: «Il messaggio è chiaro - afferma - ed è identico a quello che compariva nei locali pubblici durante il ventennio fascista, quando gli esercenti erano obbligati ad attaccare un cartello con scritto ‘qui non si fa politica´». Rincara la dose Rosy Bindi: «Le scuole italiane non sono caserme come al tempo del fascismo e il ministro non può minacciare nessuno. Il maestro unico era o no una libera scelta delle famiglie? La Gelmini cerchi di capire perché la stragrande maggioranza ha scartato questa possibilità, scegliendo il modulo o il tempo pieno, senza attribuire agli insegnati e ai dirigenti scolastici la colpa del caos in cui si trovano migliaia di istituti».
«La verità - aggiunge - è che la pseudoriforma della destra è stata un trucco per ridurre l´offerta formativa, coprire pesanti tagli al personale e azzerare l´autonomia scolastica. Il fallimento del governo è sotto gli occhi di tutti. Ed è penoso sentire un ministro che nel primo giorno di scuola anziché spiegare a famiglie e docenti come intende assicurare un sereno anno scolastico si lancia in aut aut da regime. Con la stessa tecnica di Brunetta, anche la Gelmini denigrando gli insegnanti vuole colpire e denigrare il sistema dei servizi pubblici». L´Idv con Silvana Mura accusa la titolare dell´istruzione di «demonizzare ogni forma di dissenso». Per il leader del Prc Paolo Ferrero il ministro chiede «un giuramento di fede e sottomissione politica come quello che il regime fascista impose ai professori universitari». Con il ministro si schiera la Lega Nord: «La scuola - chiede la senatrice Irene Aderenti - non diventi il campo di battaglia della politica e ha fatto bene a ribadirlo. Del resto lo stesso ministro lo aveva già indicato l´anno scorso, quando in commissione al Senato, aveva esplicitato la sua linea d´azione sulla scuola».