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Repubblica-Scuola, libri scaricati da Internet e scoppia la rivolta degli editori

La proposta nel Dpf del governo. "Per alleggerire gli zaini" Scuola, libri scaricati da Internet e scoppia la rivolta degli editori MARIO REGGIO ROMA - Zainetti più leggeri e libri d...

03/07/2004
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la Repubblica

La proposta nel Dpf del governo. "Per alleggerire gli zaini"
Scuola, libri scaricati da Internet e scoppia la rivolta degli editori

MARIO REGGIO

ROMA - Zainetti più leggeri e libri di testo scaricati da Internet, pagando solo i diritti d'autore. È l'ennesima idea "creativa" del ministro dell'Economia Giulio Tremonti che l'ha inserita nel pacchetto delle misure per frenare la spesa in discussione oggi in un Consiglio dei ministri al calor bianco. Alleanza Nazionale ha già fatto sapere di non volerne neanche discutere. Il ministero dell'Istruzione preferisce non esporsi: "Si tratta di un provvedimento allo studio, nulla di deciso, improbabile che se ne discuta oggi a palazzo Chigi".
Vibranti le proteste dell'Associazione dei Librai Italiani che hanno spedito un telegramma di fuoco al presidente del Consiglio: "Esprimiamo profonda costernazione per un provvedimento che, oltre a non tener conto delle complesse problematiche legate al diritto d'autore, alla proprietà editoriale e alla didattica, impoverirebbe ancor più l'immagine del libro e porterebbe alla chiusura della stragrande maggioranza delle librerie italiane".
Gli editori hanno scelto di rivolgersi al ministro Tremonti: "Più che di una norma anti-zainetti mi sembra si tratti di una norma anti-libro e anti-editoria - scrive Federico Motta, presidente dell'Associazione Italiana Editori - oltre ai problemi applicativi di una decisione del genere, gli editori hanno diritto a qualche chiarimento, per poter spiegare le disastrose conseguenze che ne deriverebbero e non solo per il nostro settore produttivo".
Ma cosa prevede il provvedimento del ministero dell'Economia? A quel che si sa, a partire dal prossimo anno scolastico, i testi scolastici dovranno essere prodotti nella doppia versione, a stampa e on-line, scaricabile da Internet da parte delle scuole. Ricorda che i testi dovranno essere di "materiali leggeri, in modo da ridurre il peso trasportato dagli alunni". Il documento spiega poi che sarà il ministero dell'Istruzione, "con decreto di natura non regolamentare", a stabilire le caratteristiche tecniche dei libri e il loro prezzo massimo, sia a stampa che via Internet, "assicurando comunque il compenso per il diritto d'autore e la copertura dei costi di produzione". Mentre le scuole certificheranno il numero esatto delle copie della versione on-line, per il pagamento alle case editrici.
L'idea non piace proprio al Coordinamento dei genitori democratici: "Direi che si tratta più che altro di una proposta demagogica - commenta Angela Nava dirigente del Cgd - naturalmente alla base di tutto c'è un problema reale, come sa bene ogni famiglia che ha figli in età scolastica. Il costo annuo dei libri di testo è infatti di quasi 125 euro in prima e seconda media, che salgono a 150 euro l'anno successivo, e diventano 250 euro nel primo anno delle superiori. E questo senza ovviamente contare i dizionari. Il problema esiste ma la soluzione è demagogica. Chi stamperà le copie? Chi pagherà le spese della carta, delle stampanti, delle cartucce d'inchiostro? E poi non tutti possiedono un computer. Potrebbe funzionare se le scuole mettessero a disposizione - conclude - il loro sistema informatico, ma non credo siano in grado di farlo".