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Repubblica: Scuola, Rifondazione contro il governo "In piazza con i sindacati per il contratto"

Fioroni: stop ai cellulari in classe, provvedimento in arrivo Giordano aderisce alla manifestazione del 16 aprile. Il ministro: speriamo di firmare prima il rinnovo

15/03/2007
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la Repubblica

MARIO REGGIO

ROMA - Il 16 aprile i sindacati confederali della scuola scenderanno in piazza contro il governo: protestano contro il mancato rinnovo del contratto, scaduto da 15 mesi, i tagli d´insegnanti e personale non docente, la promessa d´assunzione di 80 mila precari, per il momento solo un annuncio. Tra i manifestanti ci sarà anche il segretario di Rifondazione Comunista: «Sosterrò lo sciopero della scuola, sarò alla manifestazione - ha annunciato Franco Giordano ai microfoni di Radio Popolare - dobbiamo accelerare la cancellazione della legge Moratti e regolarizzare i precari». E aggiunge: «Per una questione di stile è meglio che i ministri non scendano in piazza».
La risposta del ministro della Pubblica Istruzione non si è fatta attendere: «Manifestare è sempre una fatica, mi auguro di impedire a Giordano la fatica risolvendo il problema prima del 16 aprile - replica Giuseppe Fioroni - Giordano sostiene le rivendicazioni sindacali sul contratto che va rinnovato e per le risorse, come da me richiesto, si devono utilizzare i risparmi del biennio 2004-2005, che per legge devono essere reinvestiti nel nuovo contratto della scuola. Una rivendicazione che condivido e per la quale - conclude - stiamo operando con il ministero del Tesoro per recuperare le risorse necessarie». Dissonante la voce dei Cobas della scuola che hanno programmato lo sciopero generale per l´11 maggio, con una manifestazione nazionale a Roma. «Cgil, Cisl e Uil hanno scoperto che il contratto è scaduto da sedici mesi e annunciano uno "sciopericchio" al ritorno dalle vacanze di Pasqua, che apparirà solo come l´allungamento della sosta pasquale per un po´ di docenti», attacca il portavoce nazionale Piero Bernocchi.
L´opposizione intanto attacca il governo. «Nella maggioranza si apre ora anche il fronte scuola - sostiene Giuseppe Valditara, responsabile scuola di Alleanza Nazionale - Giordano scenderà in piazza per smarcarsi dalla fallimentare politica del ministro Fioroni, sempre più impopolare tra i sindacati. Questo governo che aveva promesso di inondare di risorse la scuola non riesce più nemmeno a pagare gli insegnanti precari».
Mentre piovono le critiche il ministro Fioroni cerca di correre ai ripari. «Siamo impegnati a recuperare risorse aggiuntive per la scuola - ha dichiarato, rispondendo ieri nel corso del question-time alla Camera - la riduzione degli organici si è ridotta da 19 mila a 7 mila dipendenti. E poi non posso non ricordare la pesante eredità lasciata dal precedente governo: mezzo miliardo di euro per le supplenze brevi, la maturità ed il funzionamento didattico delle scuole. Tagli ai quali si aggiunge il mancato accantonamento di fondi per il nuovo contratto, mentre il precedente - conclude Fioroni - era stato firmato a ridosso dello scioglimento delle Camere e con due anni di ritardo». Nel corso dell´audizione, il ministro ha risposto anche sull´uso dei cellulari in classe annunciando che entro fine settimana (forse già oggi) arriverà lo stop ai telefonini in aula. «Nei prossimi giorni - ha detto - la commissione legalità terminerà i lavori che mi consentiranno di emanare indicazioni alle istituzioni scolastiche affinché l´uso del telefonino non avvenga e non possa essere consentito all´interno delle scuole nelle ore di studio». E ha concluso: «Per vietare l´accesso dei cellulari all´interno delle scuole serve una legge del Parlamento».