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Repubblica: Scuola, sì al decreto: scontri a Roma

Raid degli studenti di destra, arresti e feriti. Oggi lo sciopero generale

30/10/2008
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la Repubblica

Gli incidenti

Quattro in ospedale, due in cella, ventuno in commissariato Tensione a Milano
MARIO REGGIO

ROMA - Quattro feriti, tre studenti ed un agente, due arrestati, 21 giovani caricati sui cellulari e portati negli uffici della Polizia per essere identificati. È saltata così, in piazza Navona, la fragile tregua tra il Blocco studentesco ed i giovani che occupano le scuole e le facoltà. Mentre la piazza faceva da scenario agli scontri, a poche decine di metri, a Palazzo Madama i senatori approvavano il contestato decreto Gelmini sulla scuola. Cortei e manifestazioni si sono svolti ieri in tutta Italia: da Milano a Napoli, da Firenze a Torino, da Bologna a Palermo. A Milano il corteo è stato caricato dalla polizia, prima di occupare la stazione ferroviaria di Lambrate. A Napoli gli studenti hanno bloccato la stazione centrale di piazza Garibaldi.
E oggi sciopero nazionale del personale della scuola, indetto da Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda. Il corteo partirà alle 9 da piazza Esedra e si concluderà a piazza del Popolo. Alla manifestazione hanno aderito anche molte associazioni di studenti.
La giornata di ieri si è aperta con una "profezia" del capogruppo del Pdl al Senato Maurizio Gasparri: «I contestatori si sono dissolti come le bugie della sinistra. Per essere giovani rivoluzionari temono già i reumatismi». Tempo un quarto d´ora, sono le dieci, ed arrivano i primi cortei di studenti delle superiori. Arrivano da decine di scuole, tentano di raggiungere Palazzo Madama, ma polizia e carabinieri bloccano Corso Rinascimento. Entrano a piazza Navona. Sembra che tutto fili liscio. Si accalcano nella corsia Agonale, la stradina che collega piazza Navona al Senato. Urlano slogan contro la Gelmini fronteggiati dai poliziotti in assetto antisommossa. I carabinieri presidiano i vicoli d´accesso alla piazza. Tra gli studenti del movimento anche giovani del Blocco studentesco. Poi, all´improvviso, si scatena il delirio. Un gruppo del Blocco aggredisce gli studenti dei collettivi, l´obiettivo è raggiungere la prima fila dei manifestanti a ridosso delle transenne. Lo scontro si sposta in piazza. Le forze dell´ordine non si muovono. Arrivano nuovi cortei che circondano il Senato su tre lati. Sono da poco passate le dieci e mezza e il presidente Schifani annuncia l´approvazione del decreto Gelmini: 162 a favore, 134 contrari e due astenuti. Gli studenti ancora non sanno nulla. Il ministro Gelmini è soddisfatta: «Si cambia. Si torna alla scuola della serietà». La notizia si diffonde a piazza Navona. Gli studenti decidono: «Noi da qui non ce ne andiamo». L´atmosfera è tornata apparentemente tranquilla. I parlamentari dell´opposizione lasciano il Senato e parlano con gli studenti. Nello stesso momento, a Milano, la polizia carica la testa del corteo.
A piazza Navona il camion del Blocco studentesco si sposta verso il lato nord. Sta per arrivare il corteo dei collettivi della Sapienza e quello partito da Roma Tre. I carabinieri bloccano tutti a Largo Argentina. Ma dai cordoni serrati, a piccoli gruppi, gli universitari passano dai vicoli che si intersecano attorno a piazza Navona. Arrivano in piazza alla spicciolata proprio quando scoppiano gli scontri con il Blocco che si è presentato in piazza armato di caschi, bastoni e spranghe, nascosti sul camion. Bastoni contro tavolini dei bar. Botte da orbi. Solo allora la polizia interviene in forze. La piazza è di nuovo stracolma. Si organizza il corteo che punta di nuovo sulla Sapienza al grido: il movimento è antifascista. Intanto la polizia carica sui cellulari i 21 del Blocco e li trasferisce al commissariato di piazza del Collegio Romano. Il corteo dei collettivi riprende la marcia: obiettivo la scalinata del Rettorato alla Sapienza. Stanotte decideranno se e come partecipare al corteo dei sindacati della scuola. Ieri sera la Procura di Roma ha chiesto formalmente alla questura un dettagliato rapporto sugli scontri a piazza Navona.

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