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Repubblica-Scuole a rischio progetti in ritardo

L'ALLARME Nonostante i fondi (oltre 11 milioni) stanziati dal ministero Scuole a rischio progetti in ritardo i controlli le zone BIANCA DE FAZIO ...

03/02/2006
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la Repubblica

L'ALLARME
Nonostante i fondi (oltre 11 milioni) stanziati dal ministero
Scuole a rischio progetti in ritardo
i controlli
le zone
BIANCA DE FAZIO


I soldi ci sono. Moltissimi. Ma restano in cassaforte: 11 milioni e 453 mila euro. Destinati dal Miur (Ministero dell'Università e della Ricerca) alle scuole a rischio della Campania. Bastava che queste presentassero un progetto destinato al recupero degli alunni più difficili e più disagiati. Progetti presentati e selezionati. Ma, e siamo al secondo quadrimestre, non ancora partiti perché manca l'ok definitivo. "È quasi tutto pronto - rassicura Alberto Bottino, direttore scolastico regionale - sto concludendo l'intesa con i sindacati". Sindacati e direttore si sono incontrati più volte per mandare in porto la pratica, ma, ad oggi, i progetti sono fermi ed i soldi congelati.
Undici milioni e mezzo di euro. Molto più di quanti ne abbiano avuti tutte le altre regioni. La Sicilia ne ha strappati 9 milioni, la Puglia 7. E visto che il totale dello stanziamento nazionale è pari a 53 milioni di euro, la Campania se ne è accaparrata una fetta consistente. Invano, per ora. "Ma non è colpa dei sindacati - puntualizza Franco Buccino, segretario della Cgil scuola della Campania - Il contratto, al momento della formazione delle commissioni provinciali che hanno esaminato i progetti delle scuole, non è stato rispettato. E dato che sono soldi legati al contratto, i sindacati hanno voce in capitolo". Di qui l'impasse. Di cui fanno le spese i ragazzini che potrebbero, con progetti ad hoc, essere recuperati, ma che restano in scuole che hanno le mani legate. "La procedura per l'assegnazione dei soldi è complessa - afferma Bottino. - Alle scuole di Napoli e provincia va circa la metà dello stanziamento regionale, ma non è facile individuare quelle cosiddette a rischio. Specie in una realtà come la nostra, dove anche quartieri come il Vomero non sono privi di situazioni complesse. E poi ci sono le scuole a forte processo immigratorio, dove i problemi da risolvere sono di altra natura, ma non meno gravi e bisognosi di interventi". Fatto sta che le scuole hanno presentato i progetti a giugno: perché nei mesi estivi si procedesse a vagliarli e selezionarli, e perché tutto fosse pronto per l'inizio dell'anno scolastico. Una parola. "Ma dall'anno prossimo - assicura Bottino - sarà così". Sono stati 185 i progetti presentati, solo dalle scuole di Napoli e provincia, e coinvolgono più di 200 istituti. E vista la consistenza del finanziamento, soldi potrebbero essercene per tutti.
Fondi che vanno innanzitutto agli insegnanti impegnati nei progetti (1000 euro per ogni docente) ed al personale tecnico ed amministrativo dell'istituto in questione (250 euro per ogni posto Ata). La scommessa è contrastare, con questi incentivi, il disagio e l'emarginazione scolastica, in realtà territoriali dove la percentuale di abbandoni ed evasione scolastica (nonché di ripetute assenze e di bocciature) è ancora assai significativa. Abbandoni, assenze e bocciature che sono stati individuati proprio come indicatori per valutare quali scuole inserire nell'elenco di quelle a rischio. Per non parlare dei comportamenti degli alunni: bullismo, vandalismo, aggressioni, risse, estorsioni, episodi di pedofilia, furti, sono tutte voci rientrate nella valutazione. E non per scelta accademica, ma perché nelle nostre scuole si fa quotidianamente i conti con queste emergenze.