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Repubblica-Se la scuola dice addio a DArwin

C aro Augias, non credevo francamente che saremmo arrivati a tanto. Invece è ufficiale che dai programmi di studio per le scuole medie che accompagnano il primo decreto attuativo della rifor...

10/03/2004
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la Repubblica

C aro Augias, non credevo francamente che saremmo arrivati a tanto. Invece è ufficiale che dai programmi di studio per le scuole medie che accompagnano il primo decreto attuativo della riforma Moratti è scomparsa la teoria dell'evoluzione. Darwin addio. Già l'anno scorso c'era stato un segnale quando il deputato di An Pietro Cerullo, aveva proposto di sostituire la teoria evoluzionista con quella creazionista. Ricordo che lei intervenne affermando che le esternazioni di Cerullo erano così ridicole e surreali che non meritavano considerazione. S'era sbagliato, come vede. Adesso mi sento impotente di fronte a questa enormità. L'unica cosa che mi conforta è che la teoria dell'evoluzione, nonostante gli innumerevoli attacchi alla quale è stata sottoposta, ha sempre resistito, "Un riccio nella tempesta", la definisce il grande scienziato e filosofo della scienza Stephen Jay Gould (purtroppo scomparso due anni fa). Spero che il mondo intellettuale non resti in silenzio di fronte a questo ennesimo attacco ai danni della cultura. Io frequento il I anno di Scienze Naturali all'Università di Bologna e la mia tesi di laurea sarà proprio sulla Storia della Teoria dell'Evoluzione. È l'unica cosa concreta che, nel mio piccolo, possa fare.
Stefano Dalla Casa (Bologna)
siudal@tin.it
L a notizia , di qualche giorno fa, è passata quasi completamente sotto silenzio. Se sono bene informato è stato l'Ufficio studi della Uil ad accorgersi per primo di questo ennesimo attacco alla formazione dei giovani e di altre "stranezze" contenute nel decreto. Faccio una breve notazione a margine. In un recente programma televisivo che s'è occupato della riforma della scuola, di fronte a un ministro (Moratti) arrivato ben preparato dai suoi uffici, sedevano rappresentanti dell'opposizione assolutamente non in grado di sostenere il confronto. Inoltre non era stato invitato nemmeno un rappresentante degli insegnanti che sono quelli che con i decreti devono combattere ogni giorno. Errori gravi, che falsano la discussione su un tema delicato, e che bisognerebbe evitare. Quanto all'abolizione di Darwin non è esagerato affermare che si tratta di un atto dissennato. Solo chi riduce quella poderosa teoria al semplicismo che l'uomo discende dalle scimmie può dubitare dell'importanza che la teoria dell'evoluzione biologica, ormai collaudata da un secolo e mezzo, ha avuto grazie anche agli studi successivi a quelli del fondatore. Tra questi hanno avuto importanza primaria quelli del "naturalista umanista" Stephen Jay Gould appena scomparso la cui opera più recente è intitolata "I fossili di Leonardo e il pony di Sofia" (Saggiatore ed.). Faceva notare di recente Edoardo Boncinelli ( Corriere della Sera ) la differenza che corre tra l'opposizione a Darwin nel mondo anglosassone e nel nostro. Negli Stati Uniti è nato un movimento creazionista che è riuscito a imporre in alcuni Stati l'insegnamento, oltre che della teoria dell'evoluzione, anche della teoria opposta. In Italia invece prevale un atteggiamento d'ignoranza diffusa su una teoria fondamentale per il mondo moderno che ora il decreto Moratti renderà permanente. Un paese declina non solo perché perde industrie e prestigio, ma anche perché trascura le scienze che hanno segnato la modernità.


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