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Repubblica-Se la scuola diventa ostile

Se la scuola diventa ostile CORRADO AUGIAS C aro Augias, il ministro Moratti non contenta di ...

24/01/2004
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la Repubblica

Se la scuola diventa ostile
CORRADO AUGIAS


C aro Augias, il ministro Moratti non contenta di smantellare le medie ha dato un affondo anche all'università. La figura del ricercatore sparirà per essere trasformata in un contratto co.co.co. Un ricercatore si potrà trovare nella paradossale situazione di portare avanti progetti di durata superiore a quelli del suo contratto! Per non parlare del miserrimo stipendio. Sono una di quei 1700 ricercatori che, dopo 10 anni di precariato, è riuscita a prendere servizio in deroga al blocco delle assunzioni. Che delusione vedere che una posizione così faticosamente conquistata verrà messa "a esaurimento" e soprattutto nel vedere annullata qualsiasi possibilità di carriera. Tutto questo per adeguarsi al modello europeo? Niente di più falso!

Carolina Pugliese

Carolina.pugliese@unifi.it

C aro Augias, la Moratti avanza e distrugge, incombe sulla scuola rosicchiando questa fondamentale istituzione della Repubblica. Lo abbiamo sperimentato al Tasso di Roma, giorni fa, quando il preside ci ha comunicato il contenuto di una nuova circolare (26.11.03) che limita il nostro diritto d'assemblea, frammentandone lo svolgimento, costringendoci ad ottenere difficili autorizzazioni per scegliere gli argomenti e decidere chi e perché invitare dall'esterno. Le assemblee non sono un contentino per studenti che vogliono perdere tempo, ma un importante momento di discussione e organizzazione che deve rimanere libero, autonomo e garantito. D'altronde l'intero progetto riformatore è di limitare la partecipazione dello studente alla vita della scuola, del cittadino alla vita del paese, trasformarci tutti in clienti e la cultura in merce, svendere il patrimonio artistico, regalare ai privati la Biennale di Venezia, la tv di Stato, appaltare i musei, aziendalizzare la scuola. Non ci resterà che elemosinare una cultura elitaria, controllata e falsata. Le scuole private sono luoghi chiusi dove spesso non s'imparano tolleranza e convivenza, dove le famiglie rinchiudono i figli alla ricerca di un ambiente esclusivo, con presunti servizi eccellenti senza capire che il vero servizio lo offre la scuola pubblica: spazio multiculturale, laico, per tutti, soprattutto libero.

Pietro Castelli, Giacomo Di Foggia

Liceo Tasso, Roma

H o ricevuto molte decine di lettere dalla e sulla scuola: studenti e professori, scuole medie e facoltà universitarie. Alla riforma Moratti si rimproverano metodi e contenuti. Intanto di essere intervenuta su una materia di tale delicatezza col metodo non democratico della legge-delega, cioè senza discutere con nessuno, rifiutando il confronto. Per alterigia. O per insicurezza. Poi di aver lanciato una riforma che, priva di finanziamenti adeguati, abortirà: niente strumenti, niente ricerca, niente stipendi adeguati. Parole, per ora. Ma c'è a mio parere anche un'altra causa del malcontento. Nella riforma c'è un trasparente disegno ideologico. In un governo che vivacchia alla giornata cercando di tenere insieme Dio e Mammona, il ministro Moratti è uno dei pochi che è mossa da una riconoscibile ideologia, forse addirittura da una fede. Purtroppo in quella ideologia, o fede, la scuola laica per tutti, dalle medie all'università, finisce per diventare un istituto ostile, un ostacolo da ridimensionare. Il ministro ha un obiettivo, tenterà di andare avanti.


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