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Repubblica-Sì alla vita e no ai ricatti verso la donna

Sì alla vita e no ai ricatti verso la donna CORRADO AUGIAS G entile Augias, ritengo che la scelta di astenersi sul referendum sia fondamentalmente antidemocratica. I sostenitori sa...

21/05/2005
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la Repubblica

Sì alla vita e no ai ricatti verso la donna
CORRADO AUGIAS

G entile Augias, ritengo che la scelta di astenersi sul referendum sia fondamentalmente antidemocratica. I sostenitori sanno di essere in minoranza nel Paese quindi hanno scelto di sommare il 20-30 per cento di consensi su cui contano al 30% di cittadini che non hanno votato neppure alle recenti amministrative; vinceranno pur essendo in minoranza. Tecnicamente la cosa è ineccepibile, sostanzialmente è uno schiaffo alla democrazia.

Secondo: propongono l'astensione come presa di posizione per il mantenimento della legge. In questo modo il voto segreto, strumento della vita democratica, è sostituito con la manifestazione palese della scelta individuale. Ne consegue possibile condizionamento, pressione morale e ricatto: si pensi ai dipendenti di istituzioni cattoliche (scuole, ospedali, università, banche.. .).

Non mi stupisco dei vescovi, perché la democrazia non fa parte dei loro valori fondanti, mi stupisco dei politici democratici che si sono allineati sulla posizione della Cei. Rutelli, per fare un nome, non ha nulla da dire?

Giovanni Cristofolini

San Lazzaro di Savena (Bologna)

C arissimo Augias, sono un cattolico praticante, ma anche un medico, ho scoperto che in chiesa alla fine della messa si distribuiscono volantini che inneggiano alla astensione per il prossimo referendum abrogativo sulla legge 40. Pensavo che la Casa di nostro Signore non fosse una sede di partito o un luogo dove si esercita una sorta di campagna elettorale. I preti utilizzano le prediche per la campagna antireferendaria. Come si permettono di esortare le persone a non esercitare un diritto? Nei volantini che distribuiscono ci sono numerose inesattezze.

Immagino che siano pagati con i soldi che i contribuenti destinano alla Chiesa.

Carlo Fontana

drcarlo. fontana@email.it

M i sono arrivate varie segnalazioni che perfino gli insegnanti di religione nelle medie superiori fanno propaganda per l'astensione.

Ci troviamo di fronte a una campagna di dimensioni senza precedenti su un tema dove la manipolazione delle notizie e le sollecitazioni di tipo emozionale sono piuttosto semplici. Quando si discute su divorzio o aborto tutti capiscono subito di che cosa si sta parlando. Su un tema arduo come questo ci sarebbe invece bisogno di una discussione pacata e approfondita che in televisione per lo più manca tanto più che, invece di parlare di alcuni aspetti paradossali di questa pessima legge, si preferisce discutere lo sfuggente argomento di quando cominci la vita. C'è o non c'è l'anima in un embrione di due settimane? E se ciò che alcuni chiamano anima fosse solo una commovente invenzione? Sicuro invece che c'è una donna, una coppia, che vuole un figlio e ha diritto di sapere se l'ovulo fecondato che sta per essere impiantato è sano o no; o una donna che ha cambiato idea dopo che su sua richiesta sono stati creati degli embrioni. La legge le impone di farseli impiantare. E se rifiuta che succede? La legano al letto, la narcotizzano, la mettono in prigione? Questo accade quando le leggi sono ispirate non dalle umane necessità ma dalle ideologie. E' già successo in passato. In Italia con il fascismo, nei paesi comunisti fino all'altro ieri. Che tristezza constatare che può ancora ripetersi, qui e ora.