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Repubblica: Signor ministro, rivuole le domandine alla maturità?

Caro Ministro Fioroni, sono contento che Lei sia stato di parola e abbia restaurato in tempo utile le procedure dell´esame di stato introdotte dal primo governo Prodi e dall´allora ministro Berlinguer

24/01/2007
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la Repubblica

ex cattedra

ENRICO PARODI*

Caro Ministro Fioroni, sono contento che Lei sia stato di parola e abbia restaurato in tempo utile le procedure dell´esame di stato introdotte dal primo governo Prodi e dall´allora ministro Berlinguer. Le perdono persino la civetteria di aver ricordato che, essendo il suo figliolo fra i candidati, non metterà il naso nelle tracce dei temi. Lo davo per scontato. Spero siano finiti i tempi in cui si doveva considerare meritorio atto di delicatezza che il capo del governo andasse in bagno quando i ministri parlavano di assicurazioni… Vede, Ministro, i miei studenti, al classico, mi hanno accolto l´altra mattina con un bel mugugno: "Hanno affidato tre materie agli esterni - mi hanno detto - e non si accorgono che invece sono sei contro tre degli interni! Faccio un po´ di conti e devo dare loro ragione: i commissari di latino filosofia e matematica "coprono" anche greco, storia e fisica. Agli interni restano italiano, arte e ginnastica (o scienze). È comprensibile un po´ di sconcerto. Ma io sono pronto a difendere questa scelta (mi piace un esame più rigoroso) sempre che Lei faccia ancora uno sforzo. Dica che non dobbiamo fare il conto aritmetico delle materie. Confermi non solo l´involucro esteriore ma anche lo spirito della legge che aveva voluto Berlinguer, spirito tradito in questi anni. Dopo le tre verifiche scritte che interessano sei-sette materie, l´orale - si diceva nel ´98- non va inteso come una interrogazione divisa partitamente disciplina per disciplina. Deve essere una conversazione pluridisciplinare prima su un argomento scelto dallo studente e poi su un tema proposto dalla commissione. Si richiede la capacità di mettere in collegamento le varie discipline, di integrare i saperi al servizio di una argomentazione, non di rispondere in mezz´oretta a domandine su nove materie. Invece si è inserito da tempo nella norma un passaggio - da Lei confermato - che toglie validità al colloquio qualora " non abbia interessato tutte le discipline per le quali i commissari, interni ed esterni, abbiano titolo".
Questa precisazione è stata usata come cavallo di Troia per riproporre un orale su singole materie ma senza la dignità che aveva fino al 1968 (allora ogni interrogazione durava almeno venti minuti e l´orale si dilatava su due giornate). Oggi, per questa deformazione della legge, ogni commissario ha a disposizione tre minuti per disciplina. E c´è persino in circolazione qualche presidente che fa dare il voto in decimi ad ogni professore per la singola interrogazione. C´è chi arriva a disprezzare l´argomento a scelta, (tutta roba scaricata da internet, pappa fatta, dicono) come se non fosse nostro compito capire e giudicare con quanta autonomia il candidato ha organizzato il suo percorso. Certo, se non siamo capaci, ci servono le domandine! Lei che ne dice signor Ministro?
*docente liceo Colombo