Iscriviti alla FLC CGIL

Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Repubblica: Sindacati contro la cura Brunetta "Così muore la ricerca italiana"

Repubblica: Sindacati contro la cura Brunetta "Così muore la ricerca italiana"

ministro della Funzione Pubblica, ieri su Repubblica a fornito le cifre del lavoro a tempo determinato nella ricerca, precisando che solo il 40 per cento degli atipici potrà sperare in un posto fisso.

13/10/2008
Decrease text size Increase text size
la Repubblica

LUISA GRION

ROMA - Così si uccide la ricerca pubblica: sindacati e opposizione bocciano la soluzione Brunetta al caso precari. Il ministro della Funzione Pubblica, ieri su Repubblica a fornito le cifre del lavoro a tempo determinato nella ricerca, precisando che solo il 40 per cento degli atipici potrà sperare in un posto fisso. Cgil e Pd contestano numeri e metodo. «Il ministro vuol buttare via la ricerca pubblica - dice Michele Gentile, coordinatore della Funzione Pubblica per la Cgil - e confonde le acque: il governo precedente, pur sbagliando politica conteneva i danni e, attraverso le proroghe, consentiva ai ricercatori che avevano i requisiti per la stabilizzazione di continuare a lavorare fino al momento in cui si sarebbe creato lo spazio per assumerli. La ricerca pubblica, quindi, andava avanti, il patrimonio umano non veniva disperso o consegnato ad altri. Brunetta ora fa il contrario: o è un irresponsabile o vuole che l´intero settore passi ai privati». Il sindacato contesta anche le cifre: «il ministro - dice Gentile - non tiene conto dei diecimila co.co.pro che lavorano su progetti di lungo periodo». E critica il metodo: secondo la Cgil, infatti nel trasferire anche nel pubblico le norme del Protocollo sul Welfare il governo non ha voluto tener conto del fatto che mentre nel privato il lavoratore può sempre ricorrere al giudice per farsi assumere, nel settore pubblico questo non è possibile. La mobilitazione contro il decreto, dunque continuerà.
A contestare le cifre c´è anche l´opposizione. «Quando si parla di precari nella pubblica amministrazione è bene ricordare che non ci sono solo quelli del settore della ricerca, bensì tutti coloro che lavorano nella stessa p.a. Nel caso di una mancata conferma di questi precari una stima attendibile parla di un impatto occupazionale negativo di circa 60mila persone» commenta Cesare Damiano vice-ministro del Lavoro nel governo ombra. «Per questo - aggiunge - è necessario mantenere la vecchia normativa per consentire un assorbimento graduale di questi lavoratori, indispensabili per il funzionamento dei servizi. Le norme che invece il governo introduce peggiorano la situazione precedente, il suo emendamento deve essere ritirato».