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Repubblica: Slitta il vertice sugli statali sindacati irritati col governo

La riunione rinviata a lunedì. Palazzo Chigi: non c´è Epifani. La Cgil: lo sapevate già

25/05/2007
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la Repubblica

Abi e Ania sul cuneo: l´estensione dei tagli non c´è ancora

BARBARA ARDU

BARBARA ARDÙ
ROMA - L´invito era per ieri sera a Palazzo Chigi. "Ospiti" i sindacati, convocati per la quinta volta a chiudere il contratto del pubblico impiego. Ma il padrone di casa ci ripensa all´ultimo momento e l´incontro slitta a lunedì. È il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Enrico Letta a spiegare che la riunione è stata rinviato solo per «questioni organizzative». Quali? Guglielmo Epifani, leader della Cgil è ancora a Siviglia, al Congresso dei sindacati europei. Dunque senza di lui non si può cominciare. Una spiegazione che non convince nessuno. Né la Cgil, né la Uil e neppure la Cisl, che si dicono pronte ad andare. Ed è qui che Romano Prodi ci ripensa. Se possono venire tutti li aspetto stasera, detta il premier alle agenzie. Angeletti e Bonanni si dicono pronti. La Cgil poteva sempre mandare il numero due. Ma il governo si tira indietro. Con una nota Palazzo Chigi fa sapere che l´incontro è rinviato a lunedì. Motivo? Lo stesso di prima: manca Epifani.
Eppure il premier sapeva da giorni che il leader della Cgil sarebbe tornato a Roma non prima di venerdì. Proprio ieri è stato eletto alla direzione della Confederazione dei sindacati. Non solo. Epifani nei giorni scorsi aveva dichiarato la sua disponibilità a sedersi al tavolo nella giornata di sabato. Ma Palazzo Chigi ha voluto rinviare a lunedì, quando le urne per le elezioni amministrative saranno già chiuse.
«È chiarissimo - accusa Carlo Podda, segretario generale della Cgil Funzione pubblica - che la mancanza di Epifani è solo un pretesto. Tra l´altro il governo non può decidere chi deve sedersi al tavolo, in questo modo scavalca le sue prerogative. Sono convinto che l´accordo nel governo non c´è e non c´è sui 101 euro di aumento retributivo». Anche per il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, il rinvio «non è tecnico. È una barzelletta. Le ragioni del rinvio bisogna chiederle al governo e lo sciopero resta». Dello stesso avviso anche il leader della Cisl Bonanni e l´Ugl di Renata Polverini.
I sindacati d´altra parte non si sono mossi dai 101 euro medi per i ministeriali che, ribadiscono, sono previsti in un preciso accordo del 5-6 aprile. Il governo ha messo sul tavolo 93-95 euro. Per avvicinare le parti l´esecutivo potrebbe accordare l´aumento di 101 euro da gennaio 2007 a patto che dal 2008 il contratto diventi triennale anziché biennale. Questo consentirebbe una migliore valutazione dei risultati raggiunti e dei meriti individuali sulla base dei quali verrebbero erogati aumenti di stipendio. Una modifica, in sostanza, del modello contrattuale entrato in vigore con l´accordo di luglio ‘93, questione sulla quale i sindacati non sono ancora riusciti a trovare una posizione comune e sul quale la Cgil è invece netta. «Se il governo vuole affrontare il problema del modello contrattuale deve aprile un tavolo a parte - dichiara Podda - a me sembra invece che sul contratto degli statali l´esecutivo voglia fare una prova generale. Non scordiamoci che poi si saranno le pensioni».
Altra grana per il governo è invece l´estensione del cuneo fiscale a banche e assicurazioni (come chiesto dalla Ue). L´Ania chiede spiegazioni dopo avere letto sui giornali che il provvedimento non sarebbe contenuto nel decreto, ma ci sarebbe solo un impegno politico. L´Abi sta invece esaminando il testo del decreto, pur «ritenendo importante il riconoscimento politico».