Sì alla fiducia sul decreto incentivi, con dentro l´emendamento sulle quote latte
ROBERTO PETRINI
ROMA - Un esodo biblico per impiegati e dirigenti dello Stato, obbligati a lasciare il lavoro ed andare in pensione dopo 40 anni di contributi (compresi i versamenti figurativi, ad esempio per il riscatto della laurea) e senza nemmeno avere subito diritto alla liquidazione che resterebbe congelata per oltre tre anni fino al 2013. E´ questo il piano del governo, inserito di soppiatto nel maximendamento al decreto «incentivi» che ieri ha ricevuto la fiducia, e che è stato sventato in extremis dal presidente della Camera Gianfranco Fini. Visto che il governo ha inserito l´emendamento in un testo sottoposto a fiducia non è escluso che il blitz si ripeta al Senato. Dura la reazione della Cgil: «Giù le mani dalle liquidazioni», ha dichiarato ieri il segretario della Funzione pubblica Carlo Podda.
L´emendamento, che fa esplicito riferimento alla necessità di «agevolare il processo di riduzione degli assetti organizzativi», dovrebbe scattare dal 31 agosto del 2009. La sua durata è tuttavia limitata a tre anni (dal 2009 al 2011) e questa circostanza ha suscitato una serie di sospetti: le fuoriuscite obbligatorie dal lavoro infatti finirebbero al termine della legislatura e in vista delle elezioni si tornerebbe alla normalità.
Il piano prevede di fatto 5-6.000 prepensionamenti obbligatori che dovrebbero riguardare i dipendenti dei ministeri, della scuola, il personale amministrativo dell´Università, gli enti di ricerca e gli altri enti pubblici. Dal piano sono invece esclusi i magistrati, i docenti universitari e i medici con ruolo di dirigente. Salvi anche i dipendenti di Regioni, enti locali e Servizio sanitario.
Un capitolo a parte riguarda le posizioni dei dirigenti. Rientrano infatti nel clamoroso pacchetto di prepensionamenti le alte burocrazie dello Stato: in particolare sotto la tagliola cadrebbero una quarantina di Prefetti, dirigenti della Polizia e delle Forze Armate. «E´ uno spoils system generalizzato», ha dichiarato Michele Gentile della Cgil: dietro l´iniziativa del governo ci sarebbe infatti anche l´idea di rivedere una serie di posizioni apicali della pubblica amministrazione per sostituirle con altri funzionari. In allarme anche il sindacato di Polizia: «E´ un fatto assai grave», ha dichiarato il segretario Claudio Giardullo.
Il decreto incentivi sui settori in crisi ieri intanto ha riscosso la fiducia (la quattordicesima di questo governo) a Montecitorio (298 sì e 235 no) e ora passa al Senato. Una sorta di «mini-Finanziaria» dove entrano misure come il rimborso per gli obbligazionisti di Alitalia, le disposizioni sulle quote latte e la rateizzazione delle multe, l´ammorbidimento del patto di stabilità interno per Regioni e enti locali, l´ulteriore finanziamento per il fondo di garanzia delle pmi chiesto da Confindustria, un pacchetto di misure contro le speculazioni di Borsa, il potenziamento degli ammortizzatori sociali. Confermate le agevolazioni per l´acquisto di auto e moto, elettrodomestici non inquinanti e mobili. E´ stata invece cancellata nel maxiemendamento la moratoria sui rincari dei canoni del demanio marittimo in base alla quale gli operatori del settore si erano impegnati a non aumentare quest´anno il prezzo per ombrelloni e sdraio.
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