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Repubblica: Stilografica, la bella scrittura torna a scuola

In Gran Bretagna fa discutere il caso di un preside che ne rende obbligatorio l´uso: "La calligrafia aiuta anche l´autostima dei ragazzi"

14/11/2006
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la Repubblica

Gli esperti: abituati al computer, gli studenti non sanno scrivere in corsivo

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE

enrico franceschini
londra - E´ l´equivalente di sostituire l´automobile con il cavallo. Una illustre scuola privata britannica ha reintrodotto obbligatoriamente la penna stilografica per tutti i suoi alunni dai nove anni in su, mettendo al bando biro, pennarelli, matite, per non parlare di tastiere del computer. Il ritorno all´antico, afferma Bryan Lewis, preside dealla Mary Erskin & Stewart´s Melville School di Edimburgo, ha lo scopo di reinsegnare agli studenti a scrivere a mano, con bella calligrafia, in caratteri corsivi, in un´epoca in cui, fra email, sms telefonici e Internet, i giovani stanno disimparando a scrivere come si faceva una volta.
Un recente studio su decine di migliaia di test e compiti in classe nel Regno Unito, per esempio, ha rivelato che oltre l´80 per cento degli studenti sanno scrivere soltanto in stampatello; e gli stessi insegnanti ammettono, del resto, di non richiedere più ai loro allievi di sforzarsi di scrivere in corsivo: «tanto c´è il computer».
Il ritorno della stilo potrebbe non essere limitato soltanto a una famosa scuola: le vendite di penne stilografiche stanno attraversando un vero boom in Inghilterra, sia a livello di quelle da poche decine di sterline con cartucce di plastica ricaricabili, sia per i modelli più costosi, tanto è vero che perfino Bulgari e Chopard hanno cominciato a produrne. A Londra, oltretutto, la stilo ha un sostenitore venerabile in Tony Blair: il primo ministro - educato nelle scuole private scozzesi, all´epoca in cui veniva ancora pretesa la bella calligrafia - ne tiene sempre una a portata di mano, ed è noto che scrive di persona tutti i suoi discorsi, a mano, con una stilografica, prima di passare il testo agli speechwriters per editing e revisione, e alle dattilografe di Downing street che lo stampano. Blair ha anche l´abitudine di regalare ai suoi ospiti penne stilografiche, del modello prediletto da un altro primo ministro britannico, Winston Churchill. Un estimatore della stilografica è pure John Banville, lo scrittore inglese che ha vinto l´ultimo Booker Prize, il più prestigioso premio letterario nazionale: «Scrivo sempre la prima versione dei miei libri con una stilo», ha detto Banville recentemente. «La stilografica ha la velocità giusta per il pensiero creativo. Il computer, o anche la biro, vanno troppo in fretta, sono più veloci dei miei pensieri».
Il preside della scuola di Edimburgo non ha dubbi: «Imparare a scrivere con una stilografica non solo aiuta ad avere una migliore calligrafia ma ha anche anche il significativo vantaggio di aumentare l´autostima degli alunni», osserva Bryan Lewis. Ma il Times di Londra, che ha dedicato ieri una pagina all´iniziativa, rammenta un difetto della stilo: le macchie che lascia su grembiuli, uniformi e vestiti, sia involontariamente sia volontariamente, nelle accanite battaglie che gli scolari di tutto il mondo hanno sempre combattuto inforcando le stilo. Uno dei motivi per cui la stilografica a un certo punto è passata di moda, con il sollievo di milioni di mamme stufe di fare il bucato per levarle, quelle maledette macchie d´inchiostro.