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Repubblica-"Studenti medi, uno su 4 non sa leggere né scrivere"

Il linguista Tullio De Mauro: figli d'un paese analfabeta 25% "Studenti medi, uno su 4 non sa leggere né scrivere" l'intervista Bisogna tornare alla legge Berli...

15/11/2005
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la Repubblica

Il linguista Tullio De Mauro: figli d'un paese analfabeta
25%
"Studenti medi, uno su 4 non sa leggere né scrivere"
l'intervista
Bisogna tornare alla legge Berlinguer del '99, che prevede corsi di educazione ricorrenti per adulti


ROMA - Professor Tullio De Mauro, lei dice che il 25% degli studenti esce dalle medie semi analfabeta.
"È vero, un quarto degli alunni non sa leggere né scrivere correttamente, ma non è colpa della scuola, quella pubblica fa miracoli e gli insegnanti pure. Nonostante gli sforzi la Moratti non è ancora riuscita a decapitare la classe docente", dice l'ex ministro alla pubblica istruzione e ora docente di linguistica all'università La Sapienza di Roma.
Se non della scuola, di chi è la colpa?
"Bisogna rendersi conto che questi ragazzi con lacune profonde sono figli di quel 66 % di italiani ormai analfabeti di ritorno. La colpa è nostra che facciamo poco o nulla per rimuovere l'analfabetismo tra gli adulti. Senza contare che gli imprenditori sono riottosi ad utilizzare i laureati".
Che fare allora? Investire nell'istruzione?
"Sì, sia nella scuola dei giovani, che porta risultati dopo diversi anni, che nell'educazione degli adulti che dà risultati immediati".
Come?
"La via c'è da tempo: è la legge Berlinguer del '99 che prevedeva centri territoriali di educazione permanente per adulti, una legge ormai congelata in un paese dove non esiste un piano razionale sull'argomento. Fare corsi di educazione ricorrenti per adulti, magari concordati anche con le aziende, servirebbe".
E poi?
"Ci vorrebbero più biblioteche pubbliche. Lo standard europeo prevede una biblioteca lontana al massimo 600 metri dalla propria casa, mentre in Italia tutto questo non c'è. Certo i figli di papà, chi è già colto e istruito legge sempre di più, ma gli altri - e sono la maggioranza - non hanno quasi mai preso un libro in mano e nemmeno un giornale".
Qualche problema la scuola però ce l'ha.
"Sì, c'è uno scollamento tra elementari e medie. A 10 anni i nostri alunni sono tra i più bravi e preparati a livello internazionale, tre anni dopo, alle fine delle medie, scendono in classifica. Segno inequivocabile che la scuola dell'obbligo non ha fruttato".

(c. p.)