Repubblica: Suona la campanella anche per le proteste
Ritorno tra i banchi per cinque milioni di alunni
SALVO INTRAVAIA
Primo giorno di scuola per 5 milioni di alunni italiani tra le proteste dei precari che hanno perso il posto di lavoro. Questa mattina, in 12 regioni suona la prima campanella, ma si inizia nel caos. Le mamme del quartiere Bagnoli, a Napoli, e di Ischia protestano per la chiusura della scuola elementare e materna e del liceo classico dell´isola che costringerà gli studenti ai doppi turni. E per protestare contro il taglio di 57 mila posti che, tra pensionamenti ed esuberi, costeranno l´incarico a 27 mila precari, Flc Cgil, Gilda e Cobas hanno organizzato presìdi in tutta Italia: tre quelli che si svolgeranno a Roma, di cui uno già dal mattino davanti la sede del ministero dell´Istruzione. Ma, annuncia il sito online Tuttoscuola, saranno 200 mila i docenti che riapriranno l´anno scolastico in una sede diversa dall´anno scorso. Un fenomeno che il ministro dell´Istruzione, Mariastella Gelmini, non esita a definire «demenziale», annunciando interventi per contrastare il fenomeno che in tre anni potrebbe dimezzarsi dando più discrezionalità ai dirigenti scolastici. Forse è anche per questo che ieri ha augurato «in bocca al lupo a tutti i ragazzi per un buon anno scolastico», dimenticando insegnanti, dirigenti e personale Ata. Anche molti docenti rimasti nella stessa scuola sono stati spostati di classe, polverizzando la continuità didattica, per effetto dei provvedimenti del governo: maestro unico, cattedre a 18 ore e altro. E non si placa la polemica tra la Gelmini e la Cisl scuola che, a proposito del maestro unico, accusa la ministra di "manipolare" i dati. «Dire che il 70 per cento delle famiglie ha scelto il maestro unico - dichiara Francesco Scrima - è una vergognosa mistificazione: il maestro unico è stato scartato quasi all´unanimità».