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Repubblica: Test, la rabbia degli studenti "Noi onesti gli unici a pagare"

Bari, prove da rifare a Medicina. L´inchiesta si allarga

21/09/2007
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la Repubblica

Nuovi esami blindati e aule "schermate" Nessun segnale per i telefonini
GIULIANO FOSCHINI

BARI - Fabio se l´è scritto al collo, su un foglietto a quadretti. «Ho fatto il test onestamente. E questo non basta per poter accedere a Medicina. Fate schifo». Maria Prudente è invece una mamma. E grida: «L´Italia dei furbi ha vinto ancora una volta». L´Università di Bari mercoledì sera ha annullato i test di accesso per le facoltà di Medicina e odontoiatria dopo aver scoperto che almeno cinquanta persone avevano barato, facendosi arrivare via sms le risposte ai quiz. Ieri una cinquantina di ragazzi che quel test lo avevano superato sono scesi in piazza per gridare tutto il loro disappunto. E per annunciare una ondata di ricorsi al Tar contro la decisione del rettore, Corrado Petrocelli. Decisione per altro osteggiata dallo stesso ministero. «Questi ragazzi non hanno fatto nulla di male, ma sono stati puniti per una colpa che non hanno commesso: perché i test non sono stati sospesi in corso d´opera?» si chiede uno dei genitori mentre manifestava davanti all´Università. Una delegazione di mamme e papà inferociti ha incontrato il prorettore, Augusto Garuccio. «Abbiamo ribadito loro la nostra posizione - spiega il professore - davanti alla Procura che non poteva darci in tempi brevi la lista di tutti coloro che avevano barato, non abbiamo ritenuto giusto dare la possibilità a truffatori di frequentare le lezioni a scapito di chi invece aveva studiato onestamente. A loro verrà poi data la possibilità di posticipare l´iscrizione ad altre facoltà». Chi ha barato al primo quiz, però, ora potrà comunque riprovarci. «Non potevamo fare niente per impedirlo, non ci sono gli strumenti di legge. Ma non è detto che quando le indagini preliminari saranno chiuse potranno frequentare regolarmente le lezioni».
Esiste infatti una vecchia legge del ‘35 che consente alle Università di sospendere coloro che «abbiano compiuto fatti che siano relativi della dignità e dell´onore dell´Ateneo, senza pregiudizio delle eventuali sanzioni di legge». All´atto di una richiesta di rinvio a giudizio per truffa, l´Università potrebbe sospendere in autotutela gli studenti coinvolti. La decisione presa a Bari di sospendere gli effetti della prova non è stata presa dagli altri atenei coinvolti nello scandalo: la Finanza ha fondati sospetti che la banda dei test abbia colpito anche ad Ancona, Chieti e Foggia. Ma nessuno dei rettori pensa alla ripetizione della prova. Non si sa ancora, invece, quando si terranno i test bis, si attende la decisione del ministero. Il rettore di Bari, Corrado Petrocelli, ha chiesto che si svolgano in contemporanea con Catanzaro. E nel frattempo si sta attrezzando per le misure di sicurezza da adottare durante la nuova prova. L´idea è quella di affidarsi a una società di consulenza esterna che provveda alla schermatura delle aule: l´obiettivo è l´individuazione di sorgenti di onde radio interne per turbare le comunicazioni non di servizio. I telefonini non potranno funzionare, insomma.
E mentre il ministro Fabio Mussi prova a difendere il sistema universitario («non è vero che è tutta spazzatura - ha detto ieri - c´è qualità ed eccellenza ma anche una quota insopportabile ed all´apparenza irriducibile di clientelismo, cordate e nepotismi che deprime il principio cardine del merito»), in Procura a Bari sono arrivati altri quattro esposti anonimi. Segnalano nuove irregolarità e l´esistenza di un altro corso a pagamento per superare i test di ammissione alla facoltà (a numero chiuso) di odontoiatria. È stato inoltre accertato che sono arrivati sms con le risposte ai quiz anche durante le prove d´ingresso ai corsi universitari di Fisioterapia.