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Repubblica: Test truccati, a Catanzaro tutto da rifare

L´UNIVERSITÀ NEL CAOS

13/09/2007
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la Repubblica

Mussi: validi gli altri. Bari, indagati 21 studenti: "Risposte comprate"

il ricorso Decisione sbagliata perché la prova è stata inficiata da irregolarità Per questo promuoveremo un ricorso collettivo
"Non si possono violare i diritti di chi ha fatto la prova correttamente"
Esposti alla Procura per invalidare le selezioni al Policlinico di Roma
Accolto il parere della Avvocatura dello Stato Controlli anche a Messina

ROMA - Quiz universitari salvi: «Non esistono i presupposti giuridici per annullare tutti i test d´accesso alle facoltà a numero chiuso». Chi pensa di averli passati tira dunque un sospiro di sollievo. Il ministro dell´Università, Fabio Mussi, spiega così la sua linea: «L´annullamento sarebbe una ingiustizia per tutti coloro che si sono comportati correttamente». Nessun cedimento però verso chi ha violato le regole: a Catanzaro, i test d´ammissione sono da rifare; a Bari saranno esclusi dalle graduatorie gli studenti coinvolti nell´inchiesta giudiziaria, a Messina il ministero chiederà alla Procura di verificare la congruità dei risultati. E ancora: guerra alle mele marce tra i docenti. «Non mi darò pace - sbotta il ministro - fino a quando i professori corrotti dell´ateneo pugliese non saranno cacciati dall´università». Ma secondo gli studenti, «con questa decisione il ministro si è lasciato sfuggire l´occasione di porre fine a un sistema corrotto» e annunciano un ricorso collettivo.
«A Catanzaro - ha spiegato ieri Mussi - qualcuno ha aperto le buste contenenti i test prima delle prove. A Bari ha agito, invece, una vera organizzazione, che ha comunicato i risultati a prove aperte avvantaggiando gli studenti che erano in contatto con gli autori di questo raggiro. Io non ho il potere di cancellare queste prove - ha affermato il ministro - ma ho inviato due lettere con cui invito il rettore di Catanzaro a effettuare i test con i quiz di riserva, annullando la prima procedura e il suo collega di Bari a escludere dalle graduatorie gli studenti che in modo documentato siano stati favoriti». Mussi ha anche parlato di una «sospetta anomalia statistica a Messina» e per questo invierà «gli atti alla Procura affinché verifichi la congruità dei risultati». In tutti gli altri casi però «non esistono i presupposti giuridici per annullare i test».
Pronta la risposta degli atenei coinvolti. «Di fronte all´invito del ministro non possiamo che agire di conseguenza», fa sapere il rettore di Catanzaro, Francesco Saverio Costanzo, in riferimento alla richiesta di annullare i test d´ammissione. Risposta positiva al ministro arriva anche dal rettore dell´università di Bari, Corrado Petrocelli.
A bocciare Mussi, sono invece alcune organizzazione studentesche. L´Unione degli Universitari per esempio reputa «insufficiente e sbagliata» la sua risposta al caos-test. L´Udu continua quindi a promuovere il suo ricorso collettivo per l´annullamento della prova e annuncia una manifestazione davanti al ministero dell´Università martedì prossimo. Critiche a Mussi arrivano anche dalla Cds (la confederazione degli studenti) e da Azione universitaria.
Per quanto riguarda l´inchiesta di Bari, uno studente su due potrebbe farla franca, almeno sul piano penale. Dei 50 candidati coinvolti nello scandalo dei test truccati, meno della metà infatti sarà iscritta in queste ore nel registro degli indagati dalla Procura barese. Nel mirino ventuno studenti, quasi tutti figli di medici, in particolare dentisti.
E intanto a Roma molti studenti di Medicina avrebbero presentato un esposto alla procura della Repubblica, per invalidare i test d´accesso ai corsi del Policlinico.
(vla. po.)