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Repubblica: Tre ore in più per le visite fiscali Brunetta: "L´assenteismo cresce"

Annunciato un nuovo giro di vite da metà novembre. A settembre aumento del 24%

30/10/2009
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la Repubblica

E il ministro inaugura una collaborazione con la scuola del partito comunista cinese

ROMA - Renato Brunetta, ministro della Funzione Pubblica, è convinto che se agli statali dai il braccio, loro si prendono la mano. Così, rimangiandosi le aperture «concesse» all´inizio dell´estate, ha deciso di rimettere di nuovo mano all´orario di reperibilità per le visite fiscali in caso di malattia dei dipendenti pubblici. Si va alle sette ore: ciò vuol dire che lo statale ammalato deve farsi trovare a casa dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18. L´Inps potrebbe suonare alla sua porta e se non trova nessuno saranno guai per lui.
Alla stretta si è arrivati dopo un balletto di orari dettato dalla lotta intrapresa dal ministero contro le assenze dei «finti malati». Nei primi mesi del suo mandato, Brunetta aveva elevato le ore di reperibilità a 11, poi visti i buoni risultati in termini di maggiori presenze, in estate le ore erano state ridotte a quattro. «Il mio primo errore» dice ora il ministro, perché da quando i controlli sono stati allentati le assenze, assicura, sono riesplose. Quindi si torna al bastone.
I dati forniti alla Funzione Pubblica fanno infatti notare che - dopo 14 mesi di riduzione progressiva - le assenze del settore pubblico sono aumentate del 16,7 per cento ad agosto e del 24,2 a settembre. «È stata una delusione, ma anche una lezione - ha detto - abbiamo capito che non possiamo abbassare la guardia contro i comportamenti opportunistici». Così «per colpa di qualcuno non si fa credito a nessuno».
Le nuove norme entreranno in vigore a metà novembre e nel pacchetto si prevede anche che - tenendo conto di una fase di transizione - ora sarà il medico o la struttura sanitaria a inviare on line i certificati medici all´Inps. L´istituto stesso, sempre per via telematica, li girerà poi alla amministrazione di appartenenza del lavoratore: il medico quindi dovrà fare la sua parte di lavoro burocratico anche perché «l´inosservanza degli obblighi di trasmissione telematica costituisce illecito disciplinare e, in caso di reiterazione, comporta il licenziamento o, per i medici convenzionati, la decadenza dalla convenzione». Visto che la loro figura già era stata chiamata in causa per i falsi certificati (come il dipendente che li presenta, il medico può essere condannato a pagare una multa e arrivare, nei casi più gravi, al licenziamento), le nuove regole non piacciono alla cartegoria. Visti i tempi di ampia diffusione dei virus influenzali, fa notare, sarebbe il caso di sospendere quel provvedimento che decurta la busta paga degli statali in caso di malattia, onde evitare di «spingerli» al lavoro anche se non ancora del tutto guariti. «Non c´è nessuna pandemia» ha risposto il ministro.
Le nuove norme non piacciono nemmeno ai sindacati. «Fatto salvo che la lotta all´assenteismo è giusta - dice Michele Gentile della Cgil funzione pubblica - Brunetta dovrebbe smetterla di muovere le leve dei controlli in modo del tutto discrezionale». «Siamo esterrefatti dai suoi continui cambiamenti di linea» commenta Torluccio della Uil. Ma non tutti la pensano così: in Cina, per esempio, il ministro è apprezzato. Ieri Brunetta ha firmato un accordo di collaborazione con la scuola del partito comunista che conta di esportare strategie sulla gestione delle emergenze, la lotta alla corruzione e i servizi ai cittadini