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Repubblica: Trento, l´Università passa alla Provincia così il federalismo sbarca in ateneo

Protesta la Cgil: "Il ministero dell´Economia cerca di fare cassa cedendo funzioni di competenza statale"

04/02/2010
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la Repubblica

OTTAVIA GIUSTETTI
MARIO REGGIO

ROMA - Le prove generali del vero federalismo passano attraverso la coraggiosa sfida dell´Università di Trento, il piccolo ateneo italiano di antica tradizione, famoso in passato per la sua facoltà di sociologia, che abbandona definitivamente Roma per passare alla sua ricca e sempre più autonoma provincia. Non attingerà più, già a partire da quest´anno, al fondo di finanziamento ordinario del ministero dell´Istruzione, né dipenderà, per il reclutamento, dalle regole dello Stato, bensì se ne scriverà di proprie, insieme ai politici locali che la finanzieranno, liberando lo Stato di una spesa di 73 milioni di euro l´anno.
L´accordo, che apre ampi spazi di manovra per l´autonomia di tutte le università, non è passato dal Parlamento ma da una sorta di trattativa privata: grazie al regolamento autonomo della Provincia e ad un articolo dell´ultima finanziaria, la rinegoziazione dei rapporti finanziari tra Stato e provincia autonoma di Trento. In virtù del nuovo assetto quest´ultima abbuonerà tutti i crediti che ha con Roma fino al 2018 e, in cambio, si prenderà le deleghe assolute in materia di ammortizzatori sociali e università. Le firme del presidente Lorenzo Dellai e dei ministri Tremonti e Calderoli, sono del 30 novembre scorso, ma è stata la legge finanziaria a sancire questa nuova, rinforzata, autonomia. Nel pacchetto c´è all´incirca un miliardo di euro, solo per il 2010, per le province autonome di Trento e Bolzano, oltre alla dilazione di otto anni per il pagamento di oltre quattro miliardi di debiti da parte dello Stato.
La Cgil grida allo scandalo, e definisce l´operazione una spregiudicata cartolarizzazione. «Il ministero dell´Economia per fare cassa - dice Marco Broccati, segretario nazionale Flc Cgil - non solo decide di vendere pezzi di demanio come isole, spiagge e ville storiche, ma passa decisamente alla cartolarizzazione delle funzioni istituzionali di competenza statale. Forse il prossimo passo può essere la cessione della Marina militare alla Sardegna o alla Liguria, o dell´Ins alla Tunisia. Si spalanca, su questo terreno, un universo di possibilità alla fantasia creativa di Tremonti».
Il presidente della Provincia di Trento, Lorenzo Dellai, è soddisfatto di poter sperimentare i nuovi modelli di welfare e di università che ha in mente da tempo. E anche Davide Bassi, rettore dell´ateneo trentino (16mila studenti, 600 docenti di ruolo più 2000 tra ricercatori e borsisti) si accolla il rischio della scelta coraggiosa pur di «potersi sganciare finalmente dal lento carrozzone del ministero che da anni parla di riforme e che fino a oggi non è stato in grado di applicarne nessuna».