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Repubblica-Una scuola islamica parificata

I PUNTI Dopo le polemiche sulla classe con lo chador, arriva la proposta del capo dell'Istituto culturale di viale Jenner "Una scuola islamica parificata" Nuovo progetto a Milano: creare una ...

17/07/2004
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la Repubblica

I PUNTI
Dopo le polemiche sulla classe con lo chador, arriva la proposta del capo dell'Istituto culturale di viale Jenner
"Una scuola islamica parificata"
Nuovo progetto a Milano: creare una struttura privata

L'appello al ministro Moratti. "Milano città simbolo dell'integrazione"
LAURA ASNAGHI

MILANO - Una scuola parificata per i ragazzi musulmani. È il progetto al quale sta lavorando la comunità islamica di Milano, dopo due settimane di scontri sulla "classe con il chador" prevista al liceo Agnesi e bocciata definitivamente dal ministro all'Istruzione Letizia Moratti. Che a Milano, città con 90 mila musulmani, si stia lavorando per creare una scuola di cultura islamica, ma legalmente riconosciuta e rispettosa delle leggi italiane, lo conferma uno dei personaggi più autorevoli del mondo musulmano milanese, Abdel Hamid Shaari, capo dell'Istituto culturale islamico di viale Jenner.
Un progetto unico in Italia, per il quale Shaari intende mobilitare anche politici, come Filippo Penati, il nuovo presidente che ha riportato il centrosinistra alla guida della Provincia di Milano. E in contemporanea, si fa appello al ministro Moratti. La scuola parificata rappresenterebbe una svolta culturale importante e Milano diventerebbe la città simbolo di una integrazione che finora non è sempre stata facile. "Oggi, molti genitori si avvalgono della legge sulla "scuola paterna" - spiega Shaari - in pratica, fanno studiare i loro figli accollandosi tutte le spese, evitando così di mandarli a frequentare le classi elementari e medie. Ma con una scuola privata, di religione islamica, tutto sarebbe più semplice".
Riprende così il dialogo sul progetto d'integrazione, e Shaari ieri ha voluto anche chiarire che nelle classi della moschea non si inneggia alla morte, come poteva far pensare la fotografia di una frase del Corano scritta su una lavagna: "La frase "nel nome di Allah clemente e misericordioso" non c'entra niente, viene scritta ogni giorno sulla lavagna all'inizio di ogni lezione. E la frase "la morte è colei che sconfigge i piaceri terreni" può dire tutto o niente, bisogna vedere in quale contesto viene inserita".
Dopo la scuola francese, inglese e tedesca, Milano potrebbe offrire anche quella islamica, aperta a giovani musulmani e milanesi che vogliono confrontarsi con una cultura nuova. "Perché stupirsi - spiega Shaari - da questi confronti sereni e pacifici possono nascere solo cose buone". Ma è facile prevedere che sulla scuola possa innestarsi un nuovo scontro politico, dopo quello provocato dalla proposta di una classe, musulmana doc, prevista in uno dei licei di Milano. "Facciamo appello al Comune, alla Provincia e al ministro. Abbiamo bisogno che il dialogo riprenda e che la politica ci aiuti - dice Shaari -. Questo è un progetto che sarebbe un peccato lasciar cadere".