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Repubblica-Università, scontro sulla riforma

Va avanti il disegno di legge della Moratti sullo stato giuridico dei docenti: bagarre sulla costituzionalità di un articolo L'ESPRESSO Università, scontro sulla riforma Pole...

21/10/2005
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la Repubblica

Va avanti il disegno di legge della Moratti sullo stato giuridico dei docenti: bagarre sulla costituzionalità di un articolo
L'ESPRESSO
Università, scontro sulla riforma
Polemiche in commissione. E lunedì il voto alla Camera
L'attacco di Tosi "Così si calpesta la nostra dignità"
MARIO REGGIO


ROMA - La commissione affari costituzionali della Camera boccia l'articolo 1 del disegno di legge Moratti sullo stato giuridico dei docenti universitari. Anzi no. Ha dato solo un parere condizionato. Errata corrige: tocca alla commissione cultura di Montecitorio decidere, ci pensa un po' su, poi valuta che si tratta solo di un'osservazione. Effetto finale: il disegno di legge approderà in aula lunedì 24 ottobre per la discussione generale e il giorno dopo si passerà alla votazione finale. Dato per certo il voto di fiducia. "Non ho più parole. Così si calpesta la dignità delle università e del parlamento", è il commento del presidente della Conferenza dei rettori, Piero Tosi. "La maggioranza ormai è senza remore, disprezza e distorce ogni regola - afferma il diessino Walter Tocci, componente della commissione cultura della Camera - la Moratti sceglie l'illegalità per imporre la sua legge. Ma non finisce qui. Porremo la pregiudiziale di costituzionalità nella seduta di martedì 25 ottobre". Cosa è successo in questa giornata caratterizzata da una serie di colpi di scena? Ieri mattina, accogliendo la pregiudiziale presentata dall'opposizione, la commissione affari costituzionali esprime un "parere condizionato" di incostituzionalità su una parte dell'articolo 1 del ddl. In sostanza il testo afferma che l'autonomia di gestione, ordinamento e organizzazione degli atenei è subordinata agli indirizzi fissati per decreto dal ministro dell'Istruzione, ricerca e università. Un principio in conflitto con l'articolo 33 della Carta costituzionale che affida alle università il diritto di darsi ordinamenti autonomi, sottoposti alle leggi dello Stato ma non ad una "normativa di rango secondario", come i decreti ministeriali. Quindi la commissione cultura dovrà cancellare dal testo il comma incostituzionale. Scoppia la bagarre. L'opposizione annuncia: bocciato il disegno di legge della Moratti. La conferenza dei rettori, che ha sempre dichiarato la sua opposizione al decreto, come la maggioranza dei docenti e degli studenti, tira un sospiro di sollievo: "Ora, finalmente, si può riaprire il confronto per modificare il disegno di legge". Neanche per idea. La maggioranza tira dritto. Nel pomeriggio chiede l'intervento del comitato pareri della commissione affari costituzionali. E alla fine il presidente del comitato Francesco Nitto Palma decide che nel merito se ne deve occupare la commissione cultura. Il resto lo spiega Mario Pepe, relatore di maggioranza, di Forza Italia. "Appena riunita la commissione cultura ho chiesto tempo per avere una serie di spiegazioni sull'articolo 1 del ddl dal governo, visto che era stato già modificato. Le spiegazioni ci hanno convinto che non sussistevano i principi di incostituzionalità, quindi abbiamo trasformato il parere condizionato, che seppure non vincolante, sarebbe stato molto pesante, in "osservazione"".
In questo modo il ddl sullo stato giuridico dei docenti universitari sarà in aula a Montecitorio lunedì 24 ottobre. Il giorno dopo, assieme al voto di fiducia, studenti, docenti e sindacati saranno in piazza a Roma, per una manifestazione nazionale che si preannuncia partecipata e combattiva.