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Repubblica: Uno su tre non ce la fa al Sud abbandoni record

Studenti sempre meno preparati dalle medie alle superiori La trappola del primo anno record di bocciati al liceo

30/01/2008
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la Repubblica

Salvo Intravaia

Si chiude oggi il conto alla rovescia per una delle decisioni più complicate della vita: dove iscrivere i ragazzi alle superiori, e magari perché. Un problema che riguarda 600 mila studenti. Anche perché i numeri forniti dall´Istat, dimostrano che un tredicenne su tre cadrà al primo ostacolo e non concluderà l´anno scolastico, oppure sarà bocciato. Il secondo tredicenne su tre, sempre secondo le statistiche, verrà invece promosso con riserva.
Qualche giorno fa, l´Istat ha pubblicato l´aggiornamento sui cosiddetti "indicatori di contesto chiave e variabili di rottura". Secondo l´istituto nazionale di statistica il tasso di abbandono (anno 2005, ultimo disponibile) alla fine del primo anno delle superiori sfiora addirittura l´11 per cento, il 10,9 per cento.
Si tratta, spiegano gli esperti, degli studenti che "interrompono la frequenza scolastica e non si iscrivono al secondo anno". Qualcosa come 67 mila ragazzini che dopo appena qualche mese gettano la spugna. Il record fra le diverse realtà italiane spetta alla Campania con il 15,5 per cento di abbandoni dopo il primo anno. Ma sono, in generale, tutte le regioni del Sud che segnano il passo. Nel bilancio dell´insuccesso scolastico occorre, ancora, conteggiare i bocciati - alcuni dei quali possono anche rientrare nella categoria precedente - e i "promossi con debito" in una o più discipline. Nella scuola statale, i primi, la scorsa estate hanno raggiunto la cifra record del 18,4 per cento: pari a oltre 115 mila ragazzini costretti a ripetere l´anno. Per loro l´anno-ponte è stato traumatico. Alla scuola media, infatti, il numero delle bocciature si aggira attorno al 3 per cento, un tasso sei volte più basso di quello che si registra all´ingresso dell´ultimo segmento dell´istruzione scolastica nazionale. Scuola superiore un po´ troppo selettiva o studenti svogliati e incapaci di studiare? I promossi con debito, sempre al primo anno, sono oltre un terzo del totale. Nel 2006/2007, quasi 35 studenti su 100 (il 34,7 per cento, per l´esattezza) hanno acciuffato la promozione per il rotto della cuffia. Sommando i tre fattori che compongono la cosiddetta di dispersione scolastica si arriva alla stratosferica cifra del 64 per cento. E i risultati si vedono. L´Italia è uno dei paesi europei con il maggior numero di giovani 18/24 anni classificati come "early school leavers" (che lasciano prematuramente la scuola), uno dei cinque benchmarck (indicatori) presi in considerazione nella conferenza di Lisbona del 2000. L´obiettivo è quello di assestarsi entro il 2010 a quota 10 per cento. L´Italia, nel 2005, ne contava quasi 22 su 100, contro una media europea di poco inferiore al 15 per cento, con Francia e Germania attorno al 12 per cento. E, per l´immediato futuro, le prospettive non sembrano affatto rosee. Il prossimo mese di giugno, per via degli "esami di riparazione" reintrodotti dal ministro della Pubblica istruzione Giuseppe Fioroni, il bilancio potrebbe aggravarsi.