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Repubblica-USA-Gli anti-Darwin arrivano in tribunale in gioco il futuro dell'insegnamento

Pagina 17 - Esteri Usa, al via il primo processo a una scuola che vuole insegnare la teoria del "disegno intelligente" Gli anti-Darwin arrivano in tribunale in gioco il futuro dell'in...

26/09/2005
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la Repubblica

Pagina 17 - Esteri
Usa, al via il primo processo a una scuola che vuole insegnare la teoria del "disegno intelligente"
Gli anti-Darwin arrivano in tribunale in gioco il futuro dell'insegnamento
il caso
Il 64% della popolazione vuole che si insegni anche il creazionismo
RICCARDO STAGLIANO


riccardo staglianò
L'evoluzione dell'evoluzionismo in America si gioca oggi in un anonimo tribunale di Harrisburg. Perché se i giudici decideranno di concedere la par condicio scolastica alla dottrina del "disegno intelligente", quella secondo cui le forme di vita esistenti sono troppo complesse perché non ci sia dietro lo zampino di un'entità soprannaturale, il verdetto riguarderà solo inizialmente il liceo della Pennsylvania dove il caso è scoppiato. In caso di appello, infatti, la sentenza (la prima sul tema) si applicherebbe a cascata ad altri tre stati che ricadono sotto la medesima giurisdizione. E se si arrivasse alla Corte suprema, com'è facile scommettere, il dispositivo sarebbe vincolante per tutto il paese. Anche senza compiere tutto l'iter, poi, il precedente avrà un peso cruciale nel sistema legale statunitense. In Kansas e in Ohio, due stati pasdaran nell'opera di sistematica erosione della teoria di Darwin e che hanno cause analoghe in corso, stanno già facendo il tifo. E non solo lì, a dar retta a un sondaggio del Pew Research Center che a luglio riportava che il 42% degli americani hanno rigide posizioni "creazioniste" ("gli esseri viventi sono esistiti nella loro forma attuale dal principio del tempo") mentre del 48% evoluzionista un 18 aggiunge che l'evoluzione è stata "guidata da un essere supremo". Insomma, in quell'ultimo attendibile censimento, il 64% del campione si dice "aperto all'idea di insegnare il creazionismo accanto all'evoluzionismo". Ovvero il tema del processo di oggi, il Kitzmiller et. al. v. Dover Area School District.
Il signor Kitzmiller e altri 10 genitori, spalleggiati dalla American Civil Liberties Union, hanno citato in giudizio il provveditorato del liceo dei loro ragazzi, che vorrebbe inserire un disclaimer, una sorta di presa di distanza all'inizio del corso di scienze, che recita così: "Dal momento che quella di Darwin è solo una teoria e non un fatto, la si continua a mettere alla prova. Il disegno intelligente è una spiegazione alternativa dell'origine della vita". L'ultima incarnazione, sotto mentite spoglie, del creazionismo il cui insegnamento è stato bocciato a più riprese dai tribunali Usa. Ultimo in ordine di tempo, a gennaio, l'ordine di rimuovere delle etichette che mettevano in guardia dall'evoluzionismo - come i warning sulle sigarette - dai manuali di biologia di una contea della Georgia. "Noi non diciamo che è Dio l'autore del "disegno" - la prende infatti larga sul Wall Street Journal John West del Discovery Institute, il pensatoio del movimento -, si tratta solo di riconoscere che un disegno c'è". E non può derivare da un casuale scontro di molecole nel brodo primordiale. Insomma, niente scimmie che nei millenni si sono alzate in piedi e hanno sviluppato il pollice opponibile. Siamo quello che eravamo e la firma è celeste. "Ok, se si dice che non è scienza ma il libro della Genesi", ha commentato sul Journal Bryan Rehm, un altro genitore. E dal momento che il Primo emendamento proibisce di impartire insegnamenti religiosi, deve restare fuori dalle aule. Come pretendono i 120 professori dell'università dello Iowa - e la quasi totalità dell'accademia americana - che hanno firmato una petizione contro un libro di un loro collega creazionista. E a differenza di George Bush che, ad agosto, si è fatto testimonial del diritto di cittadinanza della "legittima controversia" nelle scuole. D'altronde il 20% degli americani adulti, ancora fonte Pew, crede che il sole giri intorno alla terra. Una fetta di elettorato da non trascurare.