Repubblica: Via dalle aule l'impianto classista
di Edmondo Berselli
Il tema della scuola è uno dei più delicati perché risulta poco plausibile programmare l´abbattimento integrale della riforma Moratti: anche se la politica del governo di destra ha destato forti inquietudini nel corpo docente, sembra irrealistica l´idea che si possa procedere a colpi di shock e contro-shock su un organismo provato come il sistema scolastico del nostro paese. Occorrerà valutare innanzitutto se è possibile correggere l´impianto della riforma sottraendola ai suoi aspetti più regressivi in chiave sociale. Nonostante le assicurazioni propagandistiche, la riforma Moratti è un dispositivo a impronta fortemente ideologica, che struttura esplicitamente le carriere scolastiche secondo modalità "classiste". Occorre ripensare un sistema che si biforca precocemente fra un indirizzo professionale e un orientamento volto alla creazione della futura classe dirigente. Nello stesso tempo, non va persa di vista la connessione fra corso scolastico ed evoluzione del mercato del lavoro. È un sentiero strettissimo, ma che può essere imboccato in primo luogo riorientando le risorse: se la scuola è strategica per il centrosinistra, sarà essenziale dare rapidamente un messaggio coerente, in termini economici, che renda evidente il passaggio di fase. Concretamente, sarebbero benvenute dal mondo della scuola alcune misure per abolire certi aspetti "reazionari" del disegno morattiano (a cominciare dalla scuola primaria, con l´abbandono dei provvedimenti che modificavano il cosiddetto "modulo" e privilegiavano una figura di insegnante molto tradizionale se non anacronistica).