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Resto del Carlino/Ascoli: Eppure precari

Laureati, specializzati, pluri abilitati, esperti nell’arte della docenza... eppure precari

02/08/2006
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Il Resto del Carlino

di Serena Gregorini
ASCOLI — Laureati, specializzati, pluri abilitati, esperti nell’arte della docenza... eppure precari. E’ la triste realtà che vede ogni anno coinvolti migliaia di insegnanti di scuole primarie, medie e superiori. Si è conclusa proprio ieri la prima tornata di assunzioni a tempo determinato per gli istituti superiori. Un’attesa impegnantiva che ha coinvolto diverse decine di docenti. «Sembra di essere dentro una commedia di Bertolt Brecht. Siamo qui da stamattina alle 9 — dice una docente di conversazione di lingua — e ancora devono essere terminate gran parte delle nomine». E si confronta con le colleghe che lunedì mattina a partire dalle 9 si sono ritrovate davanti alla scuola media "Luciani" per scegliere l’incarico annuale. «L’annuncio delle chiamate ci arriva telefonicamente — prosegue la collega che insegna tedesco — e talvolta non riusciamo a sapere con sicurezza se per la nostra classe di concorso ci sono chiamate o meno». Sono stanche di aspettare, tante professoresse, lungo i corridoi e sotto il porticato della scuola. Ci sono mamme con bambini al seguito e anche signore in dolce attesa. «Mia figlia è venuta con me — aggiunge un’insegnante di conversazione di francese — sperando di poter riuscire a fare un giro a San Marco, dopo la chiamata. Invece mi sta aspettando in auto da oltre tre ore». Cristina, precaria dal ’93, come molte delle sue colleghe, loda il lavoro duro che gli impiegati del Csa hanno portato avanti fin dalle prime ore del mattino ma lamenta le condizioni disagiate dell’attesa. «La novità positiva che fa allungare i tempi — precisa invece Cinzia, insegnante di inglese — sta nel fatto che per la prima volta quest’anno si farà la chiamata anche per spezzoni di ore pari o inferiori a 6». «Inoltre — sottolinea un altro — si chiama oggi per diverse graduatorie e può succedere che lo stesso insegnante sia inserito su più elenchi. A questo punto, la lista da cui si sta chiamando si blocca, e "se ne apre" un’altra: un continuo passa e ripassa da un elenco all’altro». Una serie di disagi che aumenta lo stress, l’umiliazione talvolta, e la rassegnazione di centinaia di professori. Le stesse richieste da parte di tutti: maggiore trasparenza nella gestione del sistema, miglioramento delle strutture informatiche per dare maggiori informazioni e pubblicazione delle convocazione più sicura. Dello stesso avviso è il rappresentate sindacale della FLC Cgil, Giuseppe Vaglieco, che si trova in accordo con quanto espresso dagli insegnanti e inoltre spiega: «Le ragioni del disagio possono essere attribuite ad alcuni fattori contingenti e ad un dato di fondo. Le disponibilità sono aumentate con gli spezzoni inferiori alle 6 ore e la gestione incrociata di più graduatorie ha rallentato le operazioni, seppure ha consentito di scegliere tra opportunità diverse». Per questo la Cgil ha lanciato la campagna «Mai più precari», per spingere il Governo a riflettere sulla necessità di un piano di assunzioni congruo alle vere esigenze della scuola.