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Resto del CArlino-Baby boom alle elementari, ma Roma ci dà solo 66 nuove cattedre Per qualche maestro in più -Baby boom alle elementari, ma Roma ci dà solo 66 nuove cattedre

SCUOLAA settembre previsto un aumento di 3600 bimbi: "Risorse limitate, da utilizzare al meglio" Per qualche maestro in più Baby boom alle elementari, ma Roma ci dà solo 66 nuove cattedr...

18/03/2005
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Il Resto del Carlino

SCUOLAA settembre previsto un aumento di 3600 bimbi: "Risorse limitate, da utilizzare al meglio"
Per qualche maestro in più
Baby boom alle elementari, ma Roma ci dà solo 66 nuove cattedre
di Federica Gieri
BOLOGNA "Tagli agli organici? Ma se questo è il primo anno in cui non sono stati fatti, né tanto meno previsti. Dopo due anni di tagli effettivi ora, per la prima volta, la Finanziaria prevede una sostanziale stabilità".
Nessuna diminuzione degli insegnanti in cattedra, come invece asserito da più parti, per Lucrezia Stellacci, direttore generale dell'Ufficio scolastico regionale (Usr). Anzi. "In Emilia Romagna precisa a fronte di un aumento degli studenti ([\FIRMA]oltre 7 mila, ndr), abbiamo avuto risorse in più. Certo non sufficienti a coprire l'intero fabbisogno, ma sono pur sempre in aggiunta".
Il che vuol dire che il ministero dell'Istruzione non solo ha confermato l'esistente ora in cattedra, ma ha messo anche qualcosa in aggiunta. Soprattutto per le elementari, dove per l'organico di diritto (gli insegnanti di cui le scuole hanno bisogno, in teoria, per funzionare) la partita si può dire definitivamente chiusa. Si riaprirà, questa volta per tutti, solo a luglio quando si metterà mano agli organici di fatto (ciò che realmente serve). Con cui di solito si aggiustano un po' le cose mettendo in campo altri professori. Per lo più supplenti annuali.
Alle elementari sono 3.606 i bimbi in più (dagli attuali 155.434 ai futuri 159 mila circa, con Bologna capofila del baby boom seguita da Modena, Parma, Reggio Emilia, Rimini, Forlì, Ravenna, Piacenza e Ferrara) previsti in arrivo a settembre. Un'ondata cui Roma ha risposto con 14.256 maestri, ai quali ne sono stati aggiunti, in virtù dell'incremento, 'solo' 66: 19 a Bologna, 9 a Parma, 4 a Ravenna e Forlì, 3 a Piacenza e Ferrara.
"Siccome le risorse sono limitate prosegue Stellacci occorre che siano ottimizzate al meglio". Come, ad esempio, ha fatto il Centro servizi amministrativi di Bologna. Il quale avendo bisogno, rispetto a quanto avuto (3.123), di altri 33 maestri, ha spostato, su posti comuni, altrettanti docenti ora sulle cattedre di inglese prive però di titolare. Cattedre che, a loro volta, saranno coperte da supplenti annuali con la specializzazione in lingua straniera. "Una scelta sensata", commenta il direttore generale.
Cambia, invece, la situazione per medie e superiori. Nel primo caso si registra, in controtendenza, un calo di iscritti, meno 428. Nel dettaglio, gli alunni passano da 96.122 a 96.455: aumenti a Bologna (+114), Modena (+46) e Reggio (+145), calo a Ferrara (- 159), Forlì (- 122), Parma (- 296), Piacenza (- 97), Ravenna (- 43) e Rimini (- 16). I professori passano da 8330 a 8290 (- 40): posti dati in più a Bologna (10), Modena (49) e Reggio (12).
Nonostante il calo di alunni alle medie, Roma ha autorizzato 6 prof in più rispetto al contingente iniziale. Recuperatene come detto 40 dal minor fabbisogno, i 46 totali sono stati ridistribuiti tra i nove Csa (ex Provveditorati) in base alle esigenze. Così facendo, nel capoluogo ai 10 già dati se ne devono sommare altri 13 che il Csa locale ha dirottato sulle superiori. Qui, "come l'anno scorso si deve registrare una condizione di maggiore sofferenza". Ecco le cifre delle superiori: alunni da 143.302 a 146.357, cioè 4055 in più, di cui 827 a Bologna, 377 a Ferrara, 285 a Forlì, 1061 a Modena, 334 a Parma, 400 a Piacenza, 35 a Ravenna, 479 a Reggio e 257a Rimini. I professori passano da 12.712 a 12.736, cioè 24 in più (di cui 5 a Bologna, 6 a Modena, 3 a Reggio e 2 a Ferrara, Forlì, Parma, Piacenza e Rimini.
Ed è proprio sui numeri che è battaglia con Cgil, Cisl e Uil che oggi scenderanno in piazza sia per il rinnovo del contratto di lavoro sia per chiedere più docenti "per garantire un tempo scuola di qualità", ribadisce Mauro Montagnani della Flc Cgil Emilia Romagna. "Dal 2000 ad oggi dice Lamberto Benini della Cisl Scuola regionale nel complesso sono venuti a mancare almeno 3900 insegnanti. Solo alle elementari a fronte di 3600 alunni in più servirebbero 216 insegnanti e non 66" come autorizzato da Roma. Una cifra che Montagnani bolla come "ridicola", che maschera un calo negli organici. A lasciare perplessi Cgil e Cisl è anche il calo, registrato dall'Usr, alle medie. "Il dato chiarisce Montagnani andrà verificato a settembre tanto che è molto probabile che aumenti".
Con il risultato di dover assumere in futuro altri supplenti. "Aumentando così il precariato che riguarda un quarto delle cattedre e il 40% del personale tecnico amministrativo".